Scholz all’ONU accusa Putin di imperialismo

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Il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, pronuncia il suo discorso durante il 77° Dibattito Generale nella Sala dell'Assemblea Generale presso la sede delle Nazioni Unite a New York, New York, USA, 20 settembre 2022. Foto: EPA-EFE/Peter Foley

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz (SPD) ha tenuto un discorso martedì, in occasione della 77° seduta dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si è tenuta a New York. Questo è il primo discorso che Scholz tiene davanti all’Assemblea Generale dell’ONU nonché il primo di un cancelliere tedesco in questa sede da 15 anni a questa parte. Nella scelta dei temi e delle priorità in base alle quali il cancelliere ha scelto di impostare il suo intervento, si distingue un programma preciso e perfino un destinatario. È infatti al presidente russo Vladimir Putin che Scholz si rivolge nella parte centrale del discorso di 17 minuti, definendo il suo operato “imperialismo vero e proprio”.

La situazione negli ultimi giorni

L’intervento di Scholz si colloca in un momento in cui le tensioni fra la Russia e l’occidente si sono acuite, in un contesto nel quale operano una serie di fattori le cui interrelazioni danno adito a interpretazioni diverse e le cui ramificazioni complete saranno probabilmente chiare solo in un’analisi a posteriori. Da un lato si è verificato quello che alcuni hanno individuato come un parziale rovesciamento delle sorti militari della guerra, con le forze Ucraine che hanno recuperato terreno nel Donbass, dall’altro gli interventi del governo tedesco, in particolare la nazionalizzazione di Uniper, hanno lo scopo di rendere la Germania indipendente dal gas russo, evitando il contraccolpo economico della chiusura di Nord Stream 1. Dal lato russo, praticamente nelle stesse ore, Putin ha annunciato la mobilitazione parziale dell’esercito e dei riservisti, minacciando l’occidente con riferimenti espliciti alle armi atomiche.


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Scholz: “Putin rinuncerà all’imperialismo solo se capirà che non può vincere”

“Il presidente Vladimir Putin rinuncerà alla sua guerra e alle sue ambizioni imperialiste solo se si renderà conto che non può vincere questa guerra. Così facendo non solo sta distruggendo l’Ucraina, ma sta anche rovinando il suo stesso Paese” ha dichiarato Scholz, facendo seguire dichiarazioni di intenti precise: la Germania continuerà a offrire completo sostegno all’Ucraina e non accetterà nessuna “pace dittatoriale imposta dalla Russia” né “referendum fasulli” (il riferimento è ai referendum indetti dalle forze filorusse nelle regioni del Luhansk e del Donetsk, che compongono il Donbass, per chiedere l’annessione alla federazione russa).

Scholz ha menzionato Putin in riferimento all’accusa diretta di imperialismo, ma non, più avanti, quando ha invocato la punizione dei responsabili dei crimini di guerra dei quali le forze russe sono accusate: “Dobbiamo guardare e agire quando la Russia commette crimini di guerra a Mariupol, Butscha o Irpin. Assicureremo gli assassini alla giustizia” ha detto il cancelliere, esprimendo il sostegno della Germania al tribunale internazionale e alla commissione d’inchiesta indipendente istituita dal Consiglio per i diritti umani.

L’appello alla Cina per gli Uiguri

Nel suo discorso, tuttavia, Scholz non si è riferito solo alla situazione in Ucraina e a Vladimir Putin, ma anche ad altri temi di rilievo dello scacchiere internazionale. Non è mancato, per esempio, un breve riferimento alla popolazione degli Uiguri e un appello alla Cina per l’attuazione delle raccomandazioni dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani in merito alla situazione della minoranza musulmana della regione dello Xinjiang.

Il discorso del cancelliere tedesco ha fatto ampiamente riferimento alla carta delle Nazioni Unite: “questo documento rappresenta il nostro collettivo rifiuto di un mondo privo di regole”, ha dichiarato “l’assenza di regole non porta all’anarchia, ma al predominio del forte sul debole”.

Rinnovata la richiesta di un seggio permanente per la Germania. Scholz chiede anche riforme delle istituzioni internazionali

In quest’occasione, Scholz ha anche rinnovato la candidatura della Germania per un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La Germania, ha dichiarato, è pronta ad assumersi maggiori responsabilità, inizialmente come uno dei dieci membri a rotazione nel 2027 e 2028, ma in prospettiva anche come membro permanente.

Il Consiglio di sicurezza è l’organo più importante delle Nazioni Unite e il suo scopo costitutivo è il mantenimento della pace e la risoluzione dei conflitti. Ne fanno parte 15 dei 193 Stati membri dell’ONU. Cinque potenze nucleari sono membri permanenti e hanno potere di veto su tutte le decisioni: Stati Uniti, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia. Nel discorso di Scholz, non è mancato un riferimento al fatto che, in questo momento, le Nazioni Unite nel loro complesso (con la sola astensione di India e Cina nel voto di marzo) si trovino a condannare il tentativo di un membro permanente del consiglio di sicurezza di “modificare l’assetto delle frontiere con la violenza”.

Scholz ha anche chiesto riforme strutturali delle regole dell’istituzione stessa, che vede spesso ridotto il proprio potere d’azione a causa dei veti reciproci che rimbalzano fra le superpotenze che ne fanno parte. “Dobbiamo adattare le nostre regole e istituzioni alla realtà del 21° secolo” ha dichiarato il cancelliere “Troppo spesso [esse] riflettono il mondo di 30, 50 o 70 anni fa”

Il testo completo del discorso di Olaf Scholz, in inglese e in tedesco, è disponibile qui.

L’intervento, con traduzione simultanea in inglese, è visibile qui:

Mentre l’originale in tedesco, senza traduzione, è disponibile qui:

 

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