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Il palazzo del Bundestag: storia e architettura di un’unione travagliata

Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)

I fatti che precedono la costruzione del Reichstag/Bundestag sono complessi e nascono con la definitiva sconfitta di Napoleone e il suo esilio. Per tutti è chiaro che la politica dei piccoli Stati indipendenti è stata la ragione principale dei successi del generale francese e a questa anomalia si cerca di porre rimedio. Al congresso di Vienna si stabiliscono le linee e i confini degli Stati Europei raggruppati in alleanze che possano accontentare un po’ tutti e mantenere un equilibrio fra i rispettivi membri.

Foto di Stefano Comi

Il ruolo di Bismarck

Il patto sopravvive per circa un secolo. Spinti dalla richiesta di più democrazia, dalle rivolte studentesche che chiedono a gran voce la nascita degli Stati Nazionali, le alleanze diventano federazioni, nasce sul modello disegnato da Otto von Bismarck il primo Stato Nazionale Tedesco. Non è esattamente ciò che chiedono gli studenti, a capo dello Stato non ci sarà un presidente eletto, ma una testa coronata di sangue blu.

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Non è il solo problema: la Germania contende alla Danimarca l’appartenenza dello Schleswig-Holstein, Bismarck non ha dubbi e risolve la questione con la forza. Fra la Germania prussiana e l’Austria asburgica nasce intanto il conflitto per il primato nella coalizione, anche in questo caso è il Cancelliere ad andare per le spicce: batte l’Austria sul campo di battaglia e decide così le sorti a favore della famiglia degli Hohenzollern. A sua volta, a causa della politica aggressiva prussiana, Napoleone III dichiara la guerra alla coalizione tedesca e viene sonoramente sconfitto.

Foto di Stefano Comi

Assicurata la supremazia e la stabilità con i vicini, è ancora il cancelliere di ferro a far eleggere, al congresso di Versailles, il re prussiano Wilhelm I, Kaiser della Nazione tedesca. È a questo punto che nasce la necessità di un parlamento che possa rappresentare tutta la federazione.

Foto di Stefano Comi

La costruzione del palazzo del Reichstag

Gli inizi sono difficili, si ricorre a delle soluzioni provvisorie prima nella Preußischen Herrenhaus nella Leipziger Straße 3, poi nella Preußische Abgeordnetenhaus, Leipziger Straße 75 e infine la sede della Königlichen Porzellanmanufaktur in Leipziger Straße 4. Nessuno di questi edifici offre però spazi sufficienti ad ospitare tutti i parlamentari e gli uffici necessari all’esercizio delle loro funzioni.

Foto di Stefano Comi

Finalmente si decide per la costruzione di un nuovo edificio che possa assolvere il compito di Parlamento con tutte le dipendenze che questa funzione richiede. Fra poco meno di duecento progetti presentati, sarà l’edificio dell’architetto Paul Wallots ad avere la meglio, non senza difficoltà, polemiche, rivalità, boicottaggi. Verrà inaugurato il 5 dicembre 1894 con una grande parata militare partita dal Castello di Berlino (oggi Humboldt Forum) e con il Presidente del Reichstag, von Levetzow, in uniforme con il grado di maggiore.

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Guerra, liberazione, divisione e rinascita del Bundestag

La vita del Reichstag è di breve durata, il 30 gennaio 1933 Hitler viene eletto cancelliere, il primo febbraio scioglie il parlamento, il 28 febbraio un incendio sicuramente doloso distrugge la cupola dell’edificio rendendolo inagibile. L’occasione per il dittatore di promulgare le leggi speciali che userà per eliminare i suoi avversari politici e trasferire il “suo” parlamento nella Krolloper, un teatro a pochi passi dalla Porta di Brandeburgo. Il Reichstag resterà inutilizzato.

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Nonostante questo, alla fine della guerra, l’Armata Rossa combatterà una dura battaglia per occuparlo e issare la bandiera rossa sul tetto mentre negli scantinati ancora si combatte. L’edificio viene devastato e, dopo la divisione della città, venutosi a trovare nel settore inglese, viene alla meglio riparato per ospitare mostre, esposizioni e permettere la visita dei capi di Stato esteri che puntualmente si affacceranno al balcone con la vista del muro a pochi metri.

Foto di Stefano Comi

È solo dopo la riunificazione delle due Germanie che l’edificio verrà di nuovo destinato ad essere sede del parlamento. La ricostruzione viene affidata all’architetto britannico Sir Norman Foster che si afferma con il suo progetto contro i rivali Daniel Libeskind (USA) e Santiago Calatrava (Spagna-Svizzera).

Foto di Stefano Comi

La cupola viene ricostruita, anche se non nella forma originale, la sala plenaria viene ampliata, l’edificio viene dotato di moderne tecniche di riscaldamento geotermico con emissioni inferiori alle rigide norme richieste nell’edilizia urbana, una parte dell’elettricità viene prodotta da pannelli solari sul tetto, vengono riattivati i canali di areazione passiva (senza ventilatori e consumo di energia elettrica) dell’architetto Paul Wallots, alcuni graffiti dei soldati sovietici vengono lasciati in luogo quali testimoni e monito della storia. Dal 1999 è di nuovo sede del Parlamento.

Foto di Stefano Comi

Come arrivare al Bundestag: S1, S2, S25, S26 Brandenburger Tor; Bus 100 Bundestag.
ATTENZIONE: per la visita al Bundestag o la salita alla cupola consultare il sito.

Buona passeggiata

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