“Oltre i confini”, il documentario: 10 italiani a Berlino raccontano la capitale tedesca

Come sapete, si è ormai insediato il nuovo Comites Berlino, pronto a diventare il punto di riferimento della comunità italiana sul territorio per i prossimi anni. Il precedente Comitato ha passato il testimone e salutato gli italiani che vivono nella capitale tedesca con il documentario “Oltre i confini“, realizzato da The Visual House, di Marco Zaccaria e Roberta Chimera.

Il titolo evoca non solo confini geografici, ma soprattutto personali, quelli che si espandono quando ci si sposta in un Paese diverso da quello di origine, affrontando sfide che arricchiscono e ridefiniscono la personalità, attraverso il tempo e la distanza.

“Oltre i confini”: ripercorrere l’emigrazione italiana a Berlino

Questo bellissimo documentario ripercorre il percorso storico dell’emigrazione italiana a Berlino e lo fa attraverso le testimonianze personali di sette donne che hanno fatto parte del precedente direttivo e di tre vincitori del premio “Italiano dell’Anno”. Oltre a fornire lo spaccato di un fenomeno collettivo, le testimonianze spiegano anche meglio l’importante funzione di un organo istituzionale come il Comites.

Hanno collaborato alla realizzazione del documentario: Simonetta Donà, presidente del vecchio direttivo, e le ex consigliere Luciana Degano-Kieser, Edith Pichler, Beatrice Foti-Herse, Tatiana Canali, Fulvia Gianforte-Schnitker ed Elettra de Salvo. Elettra de Salvo, tuttavia, è stata di nuovo eletta quest’anno ed è dunque anche una consigliera del nuovo Comites. I tre destinatari del premio “Italiano dell’Anno” intervistati sono invece il ristoratore Pino Bianco, l’artista multimediale Giò di Sera e Mattia Grigolo, fondatore del progetto “Le Balene Possono Volare”.

oltre i confini

Cosa significa vivere altrove. Le parole di Marisa Fenoglio

Al racconto personale degli intervistati si aggiunge anche la ricostruzione “tecnica” di Edith Pichler, sociologa delle migrazioni ed ex consigliera Comites, che nel documentario analizza la storia degli italiani a Berlino da un punto di vista sistemico.

“Oltre i confini” inizia e si conclude con la lettura di due brani del libro di Marisa Fenoglio, “Vivere altrove“, recitati dalla consigliera, attrice e regista Elettra De Salvo. La storia di Marisa Fenoglio, recentemente scomparsa, è paradigmatica di quei sentimenti intensi e a volte contrastanti che possono accompagnare la transizione di chi si sposta dal Paese d’origine a quello di approdo. Un processo che spesso porta chi lo vive a sperimentare emozioni che vanno dall’entusiasmo alla paura, dal senso di libertà al rifiuto. E in cui alla fine si raggiunge un equilibrio, fatto soprattutto di arricchimento personale.


marisa fenoglio

Leggi anche:
“Donne da Urlo”, la prima puntata del podcast: Marisa Fenoglio e la cultura italiana all’estero

L’identità italiana come punto fermo. E una Berlino vissuta in ogni scorcio

Nella grafica dei titoli di testa, il titolo non va oltre la linea rossa che rappresenta il confine. Un simbolo preciso, che sta a specificare che, pur vivendo geograficamente “oltre i confini”, i personaggi intervistati rimangono comunque legati alla loro identità italiana. Nel corso del documentario, inoltre, alcune attrezzature di scena rivelano indirettamente la presenza dei documentaristi, a significare che anch’essi fanno parte dello stesso racconto. Un racconto che in questo modo diventa davvero corale.

Sullo sfondo, ovviamente, Berlino, ma non quella classica, turistica. Non farete idealmente un tour delle mete preferite da chi pensa normalmente alla capitale tedesca. La Berlino che si vede nel documentario è soprattutto quella della vita quotidiana del Kiez, quella dei quartieri vissuti e attraversati dai protagonisti e da tutti gli italiani che animano la quotidianità di una città sempre uguale e sempre diversa, da sempre.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!