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Completato lo sgombero del Køpi 137: gli occupanti si oppongono, in 5000 manifestano a Berlino

Il cosiddetto “giorno X”, ovvero il giorno previsto per lo sgombero del Køpi 137, è arrivato venerdì 15 ottobre e ha visto migliaia di persone marciare per Kreuzberg in protesta contro l’ordinanza del giudice e le azioni della polizia. A essere sgomberato, per la precisione, è stato il cosiddetto “Wagenplatz”, un’area nella quale diversi veicoli come caravan e roulotte erano adibiti ad abitazioni per alcune dozzine di persone. La manifestazione ha conosciuto tanto momenti pacifici, come quelli in cui sono state scattate le foto che vi mostriamo, quanto momenti di tensione fra forze dell’ordine e manifestanti che sono sfociate in scontri anche violenti, come riportato dagli account Twitter ufficiali tanto del Køpi 137 quanto della polizia.

Gli occupanti contro lo sgombero del Køpi: “azione illegittima”

La resistenza degli occupanti, d’altra parte, era stata abbondantemente annunciata nel corso delle precedenti tappe del processo che ha portato all’espulsione degli occupanti. Sul sito ufficiale del Køpi compare un comunicato stampa che chiama direttamente all’azione tutti i sostenitori del progetto, chiedendo attività di resistenza e disturbo decentralizzate e mettendo in dubbio la legittimità dello sgombero stesso. Il motivo è che il presunto proprietario non è mai stato visto in tribunale e che la firma che è stata presentata appare essere falsa. Inoltre gli occupanti accusano Andreas Geisel (SPD), responsabile degli affari interni per il Senato di Berlino, di aver deliberatamente ordinato lo sgombero dopo le elezioni ma prima dell’installazione di un nuovo governo, così da attenuare le responsabilità politiche di questa scelta, approfittando del momento di transizione.

foto di Diego Orlandi

50 arresti durante lo sgombero. Poi la manifestazione con 5000 persone

Le forze dell’ordine hanno impiegato circa cinque ore per smantellare le recinzioni e barricate che circondavano il Køpi Wagenplatz e, per riuscirci, hanno utilizzato mezzi blindati, seghe e martelli. Alcuni degli occupanti si sono opposti all’ingresso degli agenti e, nel corso degli scontri, sono stati lanciati fumogeni e petardi. Circa 50 persone sono state arrestate. La polizia di Berlino, per l’occasione, aveva schierato circa 2000 agenti.


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La manifestazione dei simpatizzanti, contrari allo sgombero del Køpi 137, non è potuta arrivare a ridosso dello spazio occupato a causa dell’istituzione di una zona rossa, ma ha percorso diverse aree di Kreuzberg, restando per buona parte pacifica, ma con momenti di scontro che hanno attirato aspre critiche da parte dei rappresentanti del governo locale. Geisel ha duramente condannato quella che ha definito la “cieca furia distruttiva” della resistenza e della manifestazione e la neoeletta sindaca Franziska Giffey ha espresso un netto rifiuto al confronto politico espresso attraverso la violenza.

 

La manifestazione è iniziata poco prima delle 20.00 da Hohenstaufenplatz e si è mossa fra Adalbertstraße, Kottbusser Tor, Engeldamm, Oranienplatz e Oranienstraße, dove è terminata intorno alle 23.00. Sono stati circa in 5000 a marciare per le strade di Kreuzberg e, in alcuni momenti, si sono verificati lanci di pietre e bottiglie. Alcuni poliziotti sono stati feriti e un furgone è stato dato alle fiamme.

Emergenza abitativa a Berlino: la sfida della prossima amministrazione

Nel complesso, la scena della sinistra autonoma berlinese sta vivendo una stagione di scontri molto aspri con le forze dell’ordine, soprattutto in seguito allo sgombero di diversi spazi occupati fra i quali li Liebig 34 di Friedrichshain e il Meuterei di Kreuzberg. La tensione fra i movimenti e i progetti indipendenti di alloggio e convivenza e le esigenze di un mercato edilizio spinto da una speculazione crescente e dalla gentrificazione è al centro di un dibattito che sarà cruciale per Berlino nei prossimi anni. Questo evento si colloca nello stesso ambito della discussione sul referendum che ha votato per l’esproprio delle grandi immobiliari e rappresenterà senza dubbio, negli anni a venire, una delle patate bollenti che la neo-formata coalizione rosso-rosso-verde dovrà gestire.

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