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Test gratuiti: il Senato di Berlino non paga i laboratori, che rischiano di chiudere

I test gratuiti sono diventati un elemento chiave della strategia di contenimento della pandemia a Berlino, soprattutto perché, da mercoledì scorso, è obbligatorio presentare un test negativo per accedere a negozi e servizi.

I costi, secondo gli accordi presi con i laboratori di analisi che effettuano i test, devono essere coperti dal Senato di Berlino, che però, fino a questo momento, non ha onorato la propria parte dell’accordo, scatenando le proteste degli operatori sanitari che hanno dovuto anticipare cifre ingenti senza alcuna certezza su quando verranno ripagati.


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Giovedì sera, i gestori di circa 70 centri di test privati hanno tenuto una riunione in videoconferenza per discutere dei problemi causati dai mancati pagamenti per il servizio di test gratuiti offerto nella capitale tedesca.

Fra i promotori dell’iniziativa ci sono Dirk Krieger del centro di test di Prenzlauer Berg e Nikolai von Schröders, che gestisce il centro attivo al Kit-Kat-Club. La preoccupazione è la stessa per tutti: avendo anticipato il costo degli affitti, dei singoli test e del personale, i gestori si trovano indebitati in ragione di decine di migliaia di Euro e il Senato, finora, non ha risposto in modo soddisfacente alle loro richieste e non ha indicato una data per i pagamenti.

Ogni singolo test costa fra i quattro e i sei Euro, il che porta il costo di 100 test al giorno intorno a un massimo di 600 Euro, 4000 alla settimana, 17.000 al mese. È facile calcolare la rapidità con cui un centro test di medie dimensioni può indebitarsi, se le spese non vengono coperte come da contratto.


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Dal Senato è arrivata inoltre la richiesta di aumentare la capacità di test giornalieri, per venire incontro alle esigenze della cittadinanza alla luce delle nuove regole. La situazione dei laboratori che devono fornire il servizio, quindi, si è fatta ancora più critica a partire dalla scorsa settimana. Se i contratti non saranno onorati, sostengono gli operatori, i centri saranno costretti a chiudere oppure a smettere di fornire test gratuiti per tornare solo al servizio a pagamento.

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