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Berlino: 150 arresti alla manifestazione contro il “freno d’emergenza”

Circa 8000 persone si sono radunate mercoledì nel cuore di Berlino per protestare contro l’inasprimento delle misure anti Covid a livello federale – il cosiddetto “freno d’emergenza” per il quale il governo ha accentrato alcuni dei poteri precedentemente demandati ai Land. La manifestazione, però, è stata interrotta dalla polizia per il mancato rispetto delle norme di sicurezza attualmente previste dalla legge, in particolare l’obbligo di indossare la mascherina e il distanziamento sociale. Oltre 150 persone sono state poste in stato di fermo negli scontri che ne sono seguiti. Circa 2200 agenti sono stati mobilitati per l’occasione.


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I manifestanti si erano radunati inizialmente nella centralissima Straße des 17. Juni, proprio nelle ore in cui il Bundestag approvava la discussa modifica alla legge sulla protezione dalle infezioni, che prevede, fra le altre cose, il coprifuoco notturno fra le 22.00 e le 5.00. In previsione di possibili scontri, la polizia aveva già isolato il Reichstag e la Porta di Brandeburgo. Quando gli agenti hanno constatato il mancato rispetto delle norme igieniche e hanno dichiarato sciolta la manifestazione, i partecipanti hanno rifiutato di allontanarsi. I poliziotti sono quindi intervenuti, sospingendo i manifestanti nel vicino Tiergarten. In questa fase si sono verificati accesi scontri, con lanci di bottiglie all’indirizzo delle forze dell’ordine ai quali la polizia ha risposto con l’uso di spray al peperoncino. Oltre 150 persone sono state fermate con accuse che vanno dalla violazione delle norme anti-Covid all’aggressione.

Gruppi di manifestanti si sono diretti verso Potsdamer Platz e verso Bellevue Palace (la sede della Presidenza tedesca), dove era programmata un’altra manifestazione nel pomeriggio. Anche quest’ultima è stata sciolta dalla polizia con le medesime motivazioni della prima.

Altre manifestazioni, per lo più riconducibili alla scena dei cosiddetti Querdenker (in gran parte negazionisti e seguaci di teorie del complotto) erano state vietate. A spingere il tribunale amministrativo di Berlino a proibire queste specifiche manifestazioni sarebbero state le degenerazioni che le proteste di questi gruppi hanno già causato nei mesi scorsi, in particolare con il tentativo di alcuni manifestanti di introdursi all’interno del Reichstag – la cui protezione è stata aumentata proprio per evitare che futuri assalti vadano a buon fine.

Nel frattempo, la modifica alla legge sulla protezione dalle infezioni, con tutte le implicazioni legate al “freno d’emergenza” è stata approvata, anche se non si sa ancora con certezza quando entrerà in vigore.

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