A Pasqua si resta a casa: ecco le nuove regole per il lockdown in Germania

È ufficiale: il vertice fra la Cancelliera Angela Merkel e i presidenti dei Land, che è durato fino a notte fonda, ha confermato quanto era stato anticipato ieri dal quotidiano Berliner Kurier: estensione del lockdown in Germania fino al 18 aprile e una forte riduzione dei contatti interpersonali in presenza di un’incidenza superiore a 100. Nel documento ufficiale prodotto alla fine del vertice, che può essere consultato qui, si legge che la ragione principale per il nuovo inasprimento delle misure è la rapida diffusione della mutazione B.1.1.7. del virus, la cosiddetta “variante inglese”, che al momento è la causa della maggior parte dei contatti in Germania. Le nuove misure, ha specificato la Cancelliera, hanno prima di tutto lo scopo di evitare un sovraccarico del sistema sanitario.


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Lockdown in Germania: restrizioni più severe a Pasqua

Le restrizioni più severe si applicheranno durante la settimana di Pasqua, con limitazioni in tutti i settori della vita sociale, professionale e pubblica. Allo scopo di ridurre i contatti e le occasioni di assembramento, il Giovedì e il Sabato Santo sono stati dichiarati giorni festivi una tantum. Nella giornata del Sabato Santo potranno essere aperti i negozi di alimentari, ma non sarà permessa la ristorazione all’aperto e sarà vietato riunirsi in luoghi pubblici.

Angela Merkel ha chiesto che le vacanze di Pasqua siano vissute come un “momento di calma”, alla luce del drammatico aumento di contagi, che colloca la Germania in pieno nella terza ondata della pandemia. Per le aziende, quindi, i giorni indicati come festivi saranno equiparati alle domeniche.

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Dal primo al cinque aprile (cioè dal Giovedì Santo fino a Pasquetta), inoltre saranno permesse le riunioni private che coinvolgano non più di due nuclei familiari, per un massimo di cinque persone (i bambini sotto i 14 anni non vengono conteggiati). Le coppie vengono considerate come facenti parte dello stesso nucleo familiare. La gastronomia all’aperto, che aveva visto una timida ripresa in alcune zone, sarà nuovamente vietata durante questo periodo.

Il governo ha anche chiesto alle comunità religiose di non tenere funzioni in presenza durante le festività pasquali, ripiegando su cerimonie in streaming.

Nelle aree che raggiungano un’incidenza di contagi settimanali superiore a 100 casi per 100.000 abitanti si tirerà il cosiddetto “freno di emergenza”, sul quale il vertice ha fornito una serie di indicazioni. Le misure potranno variare a seconda delle decisioni dei singoli Land e possono comprendere, fra le altre cose, limiti più severi ai contatti personali, l’introduzione di un coprifuoco e l’obbligo di indossare la mascherina anche quando si viaggia in auto private.

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Vacanze: chi va all’estero sarà messo in quarantena al rientro

Le vacanze all’estero, per la sorpresa di molti, sono possibili, ma sussisterà in futuro l’obbligo di sottoporsi a un test Covid prima di rientrare in Germania. Resta in vigore la quarantena per chi rientra dalle aree a rischio. Tale quarantena avrà una durata di dieci giorni, che possono essere ridotti a cinque, se il quinto giorno si effettua un tampone e si ottiene un risultato negativo. Questa possibilità non si applica però a chi rientra da paesi o regioni considerate a rischio per la diffusione delle varianti del virus: in questi casi la quarantena da osservare è di 14 giorni e non prevede deroghe. Le autorità federali e quelle dei Land hanno però sottolineato, nel documento finale del vertice, che qualsiasi spostamento non essenziale, sia in Germania che all’estero, è fortemente sconsigliato.

Il lockdown in Germania, durante le feste, non sarà comunque del tutto uniforme: gli stati dello Schleswig-Holstein, della Bassa Sassonia, del Meclemburgo-Pomerania Occidentale, della Sassonia-Anhalt e della Renania-Palatinato intendono comunque permettere di trascorrere le vacanze in appartamenti, case vacanza, roulotte e camper, purché dotati di servizi igienici indipendenti e senza servizi di ristorazione.

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Più test per le scuole e vaccini prioritari

I test sono considerati uno strumento prioritario per permettere la didattica in sicurezza, per questo si punta ad offrire due test a settimana a studenti, insegnanti ed educatori degli asili. Su questo punto il governo federale e i Land sono in pieno accordo, ma resta ancora da definire la logistica di un’operazione su così larga scala, che potrà subire variazioni in base alle scelte delle autorità locali.

Non è stato invece raggiunto un accordo a livello federale sulla gestione generale della didattica. Il compito di decidere su aperture e chiusure delle scuole e degli asili resta quindi demandato ai singoli Land.

Si è inoltre concordato di inserire gli insegnanti e il personale scolastico nelle categorie prioritarie per la vaccinazione.

Test nelle aziende

Il sindaco di Berlino Michael Müller (SPD) indica come possibili elementi risolutivi, nella lotta alla terza ondata, la campagna vaccinale e la politica dei test a tappeto. In questo senso, ha dichiarato, le istituzioni hanno bisogno dell’aiuto delle aziende, che dovrebbero testare i propri dipendenti almeno una volta alla settimana, meglio ancora due. Al momento, tuttavia, non sussiste alcun obbligo per i datori di lavoro di offrire test al personale che non abbia la possibilità di lavorare da casa: la scelta è lasciata al datore di lavoro. Per l’inizio di aprile è atteso un documento, che sarà elaborato dalle associazioni degli imprenditori, nel quale verranno indicate le aziende che intendono partecipare alla campagna di screening.

Nuovi aiuti alle imprese

Per le aziende che sono state particolarmente colpite, a livello economico, dal lockdown in Germania, dice il documento ufficiale, il governo federale svilupperà un programma di aiuti supplementari nel quadro del diritto europeo. Non ci sono indicazioni chiare su come tali aiuti verranno articolati, ma si pensa a un supporto soprattutto per i settori del turismo e della gastronomia.


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Visite nelle case di cura e riaperture

Alcuni alleggerimenti si registrano nella possibilità di visitare i residenti delle case di riposo e di cura. La vaccinazione della popolazione anziana e in particolar modo degli ospiti delle RSA, infatti permetterebbe la ripresa delle visite, purché con un severissimo controllo delle condizioni di igiene e sicurezza.

Inoltre si è parlato della possibilità di abilitare singoli progetti, pur nel quadro di una generale prosecuzione del lockdown in Germania, per testare la possibilità di riaperture temporanee, con misure di protezione particolari, per permettere la ripresa di singoli settori della vita pubblica.

Prima del prossimo vertice, previsto per il 12 aprile, verrà chiesto al Robert-Koch Institut di presentare un rapporto che spieghi se e dopo quanto tempo le persone vaccinate smettano di essere potenzialmente contagiabili e contagiose, con un margine di certezza tale da permettere di escluderle dalle campagne di screening.

(Foto credits: Hedgehog Digital)

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