Germania, il presidente dell’Ordine dei Medici: perché speriamo di non vivere la crisi italiana. Ma niente vacanze estive

presidente dell'Ordine dei Medici
presidente dell'Ordine dei Medici

Il presidente dell’Ordine dei Medici tedesco, Klaus Reinhardt, ha recentemente rilasciato un’intervista al Berliner Morgenpost, spiegando la crisi del Coronavirus in Germania e paragonandola a quella italiana. Con l’Italia Reinhardt ha, peraltro, un rapporto particolare, avendo studiato medicina a Padova e avendo anche ora stretti legami con il nord della penisola, drammaticamente afflitto dal Coronavirus.

A proposito dell’Italia, Reinhardt sostiene che il nostro Paese abbia solo un terzo dei posti di terapia intensiva rispetto alla Germania e aggiunge il fatto che i malati siano anche, in media, significativamente più anziani. Pertanto, le malattie sono spesso molto più gravi e questo avrebbe portato molto presto, in Italia, a molte più carenze e problemi strutturali, proprio a causa dell’insufficienza di mezzi necessari a gestire l’emergenza.

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La Germania subirà lo stesso destino dell’Italia?

Alla domanda “Vedremo foto di unità di terapia intensiva sovraccariche, a Pasqua?”, il presidente dell’Ordine dei Medici tedesco risponde di no. “Al momento siamo ancora molto lontani dalla situazione italiana” dichiara, “disponiamo di circa 10.000 letti di terapia intensiva gratuiti. Ma è anche vero che se avremo un numero crescente di contagi, aumenterà anche la percentuale di pazienti in terapia intensiva. Nessuno può prevedere quando raggiungeremo il picco. Ci mancano i dati per questo”.

L’affermazione di Reinhardt è corretta. Ad esempio, nessuno sa quanto sia alto il numero dei contagiati non diagnosticati o quante persone non sottoposte al test siano già sopravvissute al Corona. E questo è il motivo per cui sono importanti, secondo Reinhardt, studi come l’indagine Heinsberger del virologo Hendrik Streeck, che esaminano sezioni rappresentative della popolazione.

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In caso di sospetto Coronavirus, a chi si rivolgeranno le persone, in Germania, quando a Pasqua sarà chiusa la maggior parte degli studi medici?

Reinhardt risponde al Morgenpost che molto dipenderà dai sintomi: se qualcuno accuserà disturbi lievi come mal di testa, un po ‘di tosse, mal di gola e febbre alta, dovrà rimanere a casa, mantenere le distanze e fare il test dopo Pasqua. Chi invece accuserà sintomi più gravi, come tosse insistente, febbre alta e difficoltà respiratorie, dovrà chiamare il proprio medico di base e seguire le sue indicazioni.

I medici hanno bisogno di un’indennità di rischio?

Il presidente dell’Ordine risponde negativamente e sottolinea il fatto che indossare delle protezioni adeguate sia molto più importante, così come testare regolarmente medici e infermieri ovunque, dalle praxis alle cliniche e soprattutto nelle case di cura per anziani. Reinhardt ribadisce anche l’importanza che il Covid-19 sia riconosciuto come una malattia professionale e trattata di conseguenza dalle associazioni professionali.

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Ci sono le risorse per affrontare la crisi in Germania?

Su 80 milioni di tedeschi, al momento sono più di 100.000 casi conclamati di Coronavirus, senza contare il fatto che non si sia ancora visto il picco della pandemia. Su questo Reinhardt ribadisce al Morgenpost che nonostante il sistema si stia preparando, dall’altro lato, spesso, lo fa anche rimandando interventi meno urgenti. Una pratica che non può essere protratta a tempo indeterminato.

Il presidente dell’Ordine ribadisce che nessuno verrà messo a rischio della vita, ma sostiene anche che è il caso di disciplinare situazioni limite, di cui non si conosce l’immediata pericolosità. L’esempio fatto è quello dei test di screening, come quelli che si fanno per diagnosticare un possibile cancro al seno e che potrebbero subire ritardi.

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Le persone anziane e quelle con patologie pregresse dovranno vivere in isolamento fino all’introduzione di un vaccino?

Reinhardt ritiene che non si potranno segregare i soggetti a rischio a tempo indeterminato, ma che dovranno essere protetti in modo speciale sempre. Ciò significa che, ad esempio, quando l’epidemia avrà superato il picco e la curva comincerà a rientrare, le visite nelle case di riposo potranno essere riprese, ma con l’ausilio di ogni cautela igienica e con l’obbligo, per i visitatori, di indossare indumenti protettivi.

I tedeschi potranno andare in vacanza, quest’estate?

La risposta è una condanna senza appello, per tutti quei tedeschi che ogni anno anelano l’estate per andare in vacanza. Reinhardt è infatti irremovibile: “Non penso che i tedeschi possano andare in vacanza, quest’estate. Anche se torneremo gradualmente alla vita di tutti i giorni, con soluzioni intelligenti, la pandemia ci terrà impegnati ancora per un po'”.