Berlino, Loveparade sì o Loveparade no: questo è il dilemma

Photo by jdlasica
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di Alessia Del Vigo

La Loveparade, manifestazione nata nel 1989 per celebrare la musica techno e quella che allora era la giovane scena musicale berlinese, vuole cercare di rinascere dalle proprie ceneri. Il fondatore della manifestazione, il celebre DJ Dr. Motte (all’anagrafe Matthias Roeingh) ha creato, in collaborazione con la GmBH “Rave The Planet”, il plastico del celebre rave con una moltitudine di figure che danzano e riempiono la Straße des 17. Juni.

Il nome del progetto risponde a quello di “Fundraving”, che già ne preannuncia lo scopo. Tutto ciò ha infatti lo scopo di raccogliere denaro, poiché ciascuna delle figure è in vendita e può essere acquistata con l’obiettivo di far tornare in vita uno dei rave più famosi della scena berlinese. Il modello in questione è accessibile al pubblico e si trova esposto in quello che fu il giardino della prima sede del club Tresor , oggi all’interno del Mal of Berlin, sulla Leipziger Straße.

L’ultima Loveparade tenutasi a Berlino fu quella del 2006, mentre negli anni successivi furono le città di Essen e Dortmund (2007 e 2008) a ospitare il party. Nel 2009 la festa saltò, in quanto l’amministrazione della città di Bochum (metà designata per quell’edizione), decise che la moltitudine di partecipanti sarebbe stata davvero troppo grande, presentando rischi di incidenti davvero troppo pericolosi. Il triste epilogo della Loveparade si verificò infatti nel 2010 a Duisburg, dove 21 morti e 39 feriti segnarono la fine di un appuntamento ventennale.

Secondo Dr. Motte riportare la Loveparade in vita ci permetterebbe di ritrovare quel senso di comunità che viene sempre più meno e sotto il vecchio slogan “Friede-Freude-Eierkuchen” (pace, gioia e torta alle uova) potrebbe riunire milioni di persone e consacrare la musica techno come patrimonio Unesco: questo sarebbe infatti l’obiettivo finale del progetto Fundraving.

Voci di dissenso, e proprio dalla scena musicale berlinese, non sono tardate ad arrivare, tanto che sulla pagina ufficiale di “Reclaim Club Culture” si trova, già da martedì scorso, un comunicato che prende nettamente le distanze dal progetto di Motte & co..
Nel comunicato si sottolinea che la techno e i rave hanno e hanno sempre avuto per l’associazione sopracitata un ruolo politico, che va molto oltre un banale slogan. Pertanto il gruppo, costituito da proprietari di discoteche, collettivi di artisti e musicisti, si impegna già da anni per una guida etica alla scena dei club berlinesi.

Come andrà a finire ce lo dirà solo il tempo.