Avanguardia ZERO: da New York ad Amsterdam passando per Berlino

© Il Mitte
© Debora Calzolari
© Debora Calzolari

di Debora Calzolari

“A volte le vere rivoluzioni nell’arte rimangono invisibili fino a che non finiscono del tutto e le onde sotterranee possono viaggiare per generazioni”.

Così l’artista Daniel Birnbaum si esprime presentando la situazione odierna dell’avanguardia ZERO, iniziata in Germania negli fra gli anni cinquanta e sessanta, diffondendo il credo di un’arte che ancora mostra le sue vibrazioni.

Tutto ciò è quanto è possibile vedere a partire dal 21 marzo fino all’8 giugno al Martin-Gropius-Bau di Berlino, grazie a un’esposizione delle opere più significative del gruppo ZERO dalla sua nascita ai giorni nostri.

L’esibizione a Berlino fa parte di un ciclo partito da New York e che approderà quest’estate ad Amsterdam, ma la tappa berlinese include una serie di opere non ancora mostrate in pubblico, come per esempio un’installazione dorata alta di due metri dell’italiano Lucio Fontana, facente parte dell’avanguardia insieme ai fondatori Heinz Mack, Otto Piene, Yves Klein, Yayoi Kusama, Almir Mavignier, Jesùs Rafael Soto e molti altri. Alcuni degli appartenenti del gruppo sono conosciuti per l’affiliazione a gruppi come il minimalismo e l’arte povera; non per nulla ZERO è un inno al ritorno alle origini.

La mostra occupa il piano terra della famosa sede del palazzo, con opere che spaziano dalla pittura, all’istallazione luminosa, all’arte cinetica, così come filmati e testimonianze scritte. L’importanza data ai materiali, la semplicità delle forme rappresentano l’essenziale tecnica che accomuna gli appartenenti al gruppo; gli effetti delle installazioni luminose danno vera e propria vita a opere tutt’altro che statiche.

Il credo del gruppo, ovvero la rinuncia a tutto ciò che è futile, l’utilizzo di tecniche ingegneristiche e precisione hanno il potere di trasformare una manciata di chiodi e una tela in un’opera d’arte pura, che non ha bisogno di essere commentata, che sbalordisce per la potenza dell’effetto. Parole dell’artista Heinz Mack sui valori del movimento recitano così: “gestern heute morgen leben welt ich tun sehen malen farbe licht raum bewegung kontinuum ruhe unruhe vibration distinktion reinheit schöneit […]” il tema della materia che prende vita e genera movimento, vibrazione, bellezza è perfettamente espresso in questo climax.

© Debora Calzolari / Heinz Mack
© Debora Calzolari / Heinz Mack

La durata della mostra sarà accompagnata da un programma ricco di letture e da un  workshop per bambini, ma l’evento più originale e innovativo sarà la Performance Night delll’11 aprile: dalle 8 di sera alle 8 del mattino la mostra al Martin Gropius Bau rimarrà aperta tutta la notte per offrire ai visitatori la possibilità di esplorare, dormire, mangiare e vagare tra le opere in un’atmosfera animata da danza e musica dal vivo.

Questo evento riflette a pieno lo spirito e il manifesto dell’avanguardia, che recita così: ‘‘Bevi ZERO, mangia ZERO e vivi ZERO’’.

Ulteriori informazioni disponibili sul sito www.berlinerfestspiele.de/gropiusbau

Martin-Gropius-Bau

Niederkirchnerstraße 7

10963 Berlin