Anche la Germania cerca la sua “alternativa” all’Euro

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di Maura Nardacci

Le onde della marea euro-scettica sembrano aver investito anche l’unico paese europeo che ne pareva immune, poiché da sempre fautore ed energico e convinto sostenitore dell’Eurozona: la Germania. Non è un mistero che l’attuale situazione economico-politica continentale stia allarmando il governo di Berlino.

Basti pensare che solo fino a poco tempo fa il ministro delle Finanze Wolfgang Schaüble si dichiarava fermamente convinto di riuscire a superare la crisi in tempi rapidi, mentre oggi si dice preoccupato per la situazione instabile dei paesi del sud (ultimo l’Italia, a seguito dei risultati elettorali che difficilmente garantiranno la governabilità) e allarmato per quello da lui stesso definito “rischio contagio”.

Ulteriore sintomo della crescita del malcontento nei confronti dell’operato europeista del Governo Merkel, alla vigilia delle elezioni federali previste per il 22 settembre, si evince dalla nascita di una nuova compagine politica: “Alternativa per la Germania”.

La nascita di questo nuovo partito verrà formalizzata il 13 aprile. La nuova creatura politica tedesca, tuttavia, promette fin da subito di influenzare profondamente toni e temi di quella che si preannuncia una dura campagna elettorale. Il nuovo partito conta tra le sue fila molti ex componenti della CDU nonché esponenti di spicco della politica tedesca, come Alexander Gauland (l’ex numero uno della cancelleria dell’Assia) e dell’economia, come Hans-Olaf Helkel (ex capo della Confindustria tedesca).

“Alternativa per la Germania” raccoglie, inoltre, l’eredità del partito “Liberi Elettori”, movimento con una forte matrice euroscettica e con una vasta base elettorale della conservatrice Baviera. La parola d’ordine del nuovo partito è salvarsi finché si è un tempo e proteggere gli interessi della Germania, difendendo i risparmi anziché tenere in vita l’euro.

Questa nuova esperienza politica viene intrapresa dai fondatori in un momento nel quale in numerosi paesi del continente si registrano forti scontri e malumori dilaganti dei confronti dell’Europa. Mentre in Grecia Siryza, l’estrema sinistra euroscettica di Alexis Tsipras, ingrossa le fila dei suoi sostenitori a danno del Governo di Antonis Samara e in Portogallo centinaia di migliaia di dimostranti si riversano in Plaça do Comércio e manifestano contro le politiche di austerity del Governo di Coelho, in Italia il MoVimento 5 stelle di Beppe Grillo, che durante la campagna elettorale si è distinto per le forti critiche mosse nei confronti dell’euro, ha raggiunto risultati elettorali inimmaginabili solo fino a pochi mesi fa.

Si prospettano, dunque, mesi difficili per l’integerrima Merkel: uno degli argomenti centrali della campagna elettorale contro l’attuale Cancelliere sarà, infatti, la rilettura negativa delle politiche europeiste messe in atto dal Governo negli ultimi anni. Angela Merkel, ad oggi, gode in patria di un’altissima popolarità anche grazie alla gestione della crisi europea. Quella, seppur minoritaria, parte dell’opinione pubblica contraria alla politica dei salvataggi potrebbe, tuttavia, crescere e danneggiare fortemente il risultato elettorale del Governo nel delicato momento che l’Europa sta attraversano, soprattutto se tale protesta verrà canalizzata da un partito.

Una delle preoccupazioni principali dei Governi maggiormente toccati dalla crisi è, ancora, la possibilità che la semplice nascita di “Alternativa per la Germania” possa già da subito influenzare la linea del Governo tedesco circa il salvataggio dei paesi dell’euro-zona provocandone un irrigidimento sostanziale. Questo non è che l’ennesima dimostrazione della criticità dell’attuale congiuntura politico-economica, anche per il paese da sempre conosciuto come “la locomotiva d’Europa”.