OPINIONI DI UN FREELANCE – Un colpo ai neonazisti

 

La condanna di 5 esponenti di Sturm 23 come buon auspicio

Oggi è stata emessa un’importante sentenza per quello che riguarda il controllo ed il blocco dei gruppi di estrema destra presenti in Germania. Il tribunale di Dresda ha infatti condannato 5 membri del gruppo neonazista “Sturm 23″, di età compresa tra i 23 ed i 44 anni di età, a pene che vanno dai 6 mesi a 2 anni di detenzione (con la condizionale) , e ad una sanzione pecuniaria. Lesioni gravi e costituzione di un gruppo criminale, queste le accuse che i giudici hanno confermato in sede di giudizio nei confronti dei militanti di questa organizzazione, nata nel 2006.

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Al di là dell’entità delle pene, il fattore di interesse è il legame, che è stato considerato provato, tra alcuni episodi di violenza registrati a Dresda negli ultimi tempi ed i componenti di questo gruppo, già sciolto e messo fuori legge da una sentenza del 2007 emessa dal tribunale regionale della Sassonia. Il valore simbolico di una simile decisione è elevato, perchè riguarda una città ed una zona della Germania dove il neonazismo è una piaga che è ben lungi dall’essere sradicata. La Sassonia non è solamente uno dei due Land tedeschi nei quali l’NPD, partito di estrema destra gemello di Forza Nuova, è rappresentato nel parlamento regionale (5,6% alle elezioni 2009), ma è anche teatro di numerosi episodi di violenza nei confronti di quelle parti della popolazione che i neonazisti reputano i propri nemici naturali: immigrati, militanti di sinistra e punk.

Lo Sturm 23 si era fatto riconoscere proprio per gli atti intimidatori compiuti nei confronti di inermi cittadini appartenenti ad uno di questi gruppi, che in alcuni casi si sono trasformati in vere e proprie aggressioni fisiche. . Nel tentativo di creare una “zona nazionale liberata” all’interno della città di Dresda, i militanti di Sturm 23 hanno infatti messo in piedi una ronda, totalmente illegale, chiamata “ronda di controllo skinhead”, volta ad intimidire tutte le persone il cui abbigliamento o colore della pelle risultasse sgradito agli improvvisati controllori. Una politica del terrore dunque, che voleva mostrare spudoratamente la propria forza all’ordine costituito, che tuttavia ha reagito in tempi brevi, evitando una possibile escalation di violenza.

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Come detto in precedenza, i gruppi neonazisti attivi nel Paese sono molti, e questa sentenza non pone certo fine ad un fenomeno molto radicato, in particolare nelle zone della ex Germania Est. Tuttavia, sapere che le leggi volte a contrastare questa piaga sono applicate, e avere la certezza che ci sia un effettivo controllo da parte del sistema democratico nei confronti di queste frange estreme da un certo sollievo, anche se la mancata messa fuorilegge dell’NPD rimane una testimonianza vivente di come questo meccanismo di controllo possa in certi casi bloccarsi, e lasciare spazi pericolosi a partiti che, seppur insignificanti dal punto di vista elettorale, possono rivelarsi molto pericolosi in quanto potenziali catalizzatori del malcontento tipico della nostra epoca.

 

Questo articolo è tratto dal blog: Germania – opinioni di un freelance