Promozione dell’alimentazione sana: perché non ha funzionato in Germania
Uno degli obiettivi del governo tedesco uscente era la promozione di un’alimentazione sana tra i cittadini. Più che un progetto dell’intera coalizione, questo è sempre stato un obiettivo del Ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione Cem Özdemir (Verdi) che a questi temi è da sempre molto vicino. Purtroppo, però, non si può dire che l’obiettivo sia stato raggiunto nel corso di questa legislatura. Il piano, avviato circa tre anni fa, mirava a rendere più accessibili le scelte alimentari salutari nella vita quotidiana, nelle mense, nelle scuole e nei supermercati. Tuttavia, secondo gli esperti dell’industria alimentare, i progressi sono stati limitati.
Özdemir ha ribadito più volte che il suo obiettivo era quello di garantire a tutti la possibilità di scegliere cibo di qualità, ma per farlo sarebbero stati necessari molti più fondi di quanti ne sono stati stanziati per i relativi programmi.
Perché non è stato possibile garantire un’alimentazione sana nelle mense di asili e scuole
In Germania, al momento, il numero di patologie legate all’alimentazione o il cui trattamento beneficia anche di scelte alimentari sane è piuttosto elevato. Circa il 10% della popolazione soffre di diabete e i costi sociali complessivi delle patologie riconducibili all’alimentazione sono stimati in 63 miliardi di euro all’anno.
La strategia adottata dal governo un anno fa si concentrava principalmente sul miglioramento della qualità dei pasti negli asili nido, nelle scuole e nelle mense. Sono stati stanziati fondi per consulenze, organizzate giornate sulla nutrizione e finanziati dieci progetti in varie regioni come modelli. In totale, sono disponibili circa 12 milioni di euro per queste iniziative.
A questo proposito, il Tagesschau ha citato il dott. Peter von Philipsborn, che si occupa di nutrizione nell’ambito della sanità pubblica presso l’Università Ludwig Maximilian di Monaco. Secondo Philipsborn, i progressi non sono stati sufficienti per raggiungere gli ambiziosi obiettivi prefissati. Uno dei motivi è la carenza di fondi: per adeguare l’offerta alimentare di scuole e asili sarebbero serviti circa 2 miliardi di euro di investimenti.
Inoltre, in buona parte questa materia è regolata dai singoli Länder e dalle autorità locali. I progetti pilota, va detto, sono considerati esperienze positive e di successo, ma senza fondi sufficienti non possono essere attuati su larga scala.
Non è stato possibile limitare la pubblicità del cibo-spazzatura
Un altro aspetto critico riguarda il tentativo, pressoché completamente fallito, di limitare la pubblicità di alimenti non salutari per proteggere i bambini. Nonostante le raccomandazioni degli esperti, il governo non è riuscito a raggiungere un accordo su una regolamentazione più stringente in questo ambito. La proposta di limitare la pubblicità di alimenti non salutari rivolta ai bambini in Germania ha incontrato una forte opposizione da parte dell’industria pubblicitaria e alimentare, nonché dei compagni di coalizione dell’FDP.
Anche la CDU si è opposta sia al divieto di pubblicità che all’introduzione di una tassa sullo zucchero per le bibite, simile a quella introdotta nel Regno Unito. I cristiano-democratici hanno motivato tale opposizione sostenendo un approccio basato sul rafforzamento dell’educazione alimentare piuttosto che sull’interferenza nelle scelte personali attraverso divieti. Tuttavia, secondo Philipsborn, l’educazione, pur essendo importante, non è sufficiente, poiché la maggior parte delle persone è già consapevole di cosa sia una dieta sana, ma sceglie di seguire opzioni meno sane perché farlo risulta più semplice e gratificante. Il problema principale è proprio che l’ambiente circostante spesso rende difficile mettere in pratica le buone intenzioni in ambito alimentare.