Curiositá sulle elezioni di Berlino

Photo by Anna L. Schiller©
Berlin wahlen photo
Photo by Anna L. Schiller©

di Axel Jürs

Il voto per corrispondenza è diventato sempre più popolare tra gli elettori berlinesi. Per avere questa possibilitá alcuni votanti hanno richiesto un Wahlschein (documento elettorale) e lo hanno spedito insieme alle schede elettorali o lo hanno lasciato direttamente al Wahlamt del proprio distretto. Piccolo problema: con l’attuale procedura è richiesta un bel po’ di concentrazione per non sbagliare. Dopo aver votato, infatti, le schede devono essere chiuse in una busta blu, che insieme al documento elettorale va inserito nella busta rossa da spedire per posta o portare personalmente al Wahlamt. Fino al 15 settembre già più di 500.000 elettori avevano deciso di votare in questo modo “alternativo”. Alcuni hanno valutato questa tendenza, che riguarda un buon 20% degli elettori, con una buona dose di scetticismo. Non solo per via dei possibili errori che possono verificarsi, ma anche perché ci si interroga sulla possibilitá che il voto a casa renda l’operazione meno personale e privata che al seggio.
Elezioni e solidarietà sociale. Dal 1997, anno in cui la tutela dei diritti degli elettori diversamente abili è stata prevista nel Grundgesetz (la costituzione tedesca), esistono libretti informativi sulle elezioni con un linguaggio più semplice e più adatto a persone con più limitate capacitá cognitive. Col cambiamento delle leggi di assistenza legale per le persone con diabilità mentali, inoltre, in caso di bisogno di assistenza non si perde più automaticamente il diritto di votare. Sempre a partire dal 1997, esiste anche una sagoma che consente alle persone ipovedenti di votare nella cabina assegnata senza aiuti esterni.
Ipovedenti in senso politico si sentono alcuni elettori che vedono nomi di candidati che non vivono nel loro circolo elettorale e a volte neanche nel distretto in cui concorrono, per esempio vivono a Frohnau o Zehlendorf e si candidano a Lichtenberg o Neukölln. Che dire? Usando una massima anglo-normanna potremmo commentare con l’antico motto: honi soit qui mal y pense. 
Alcuni partiti hanno anche offerto dei servizi speciali, come per esempio la disponibilitá a portare al seggio gli anziani con difficoltà di movimento.

É rimasto in vigore il divieto di pubblicità elettorali nelle vicinanze dei seggi. Prima del giorno delle elezioni i partiti mandano infatti liste con gli indirizzi dei seggi elettorali insieme alla richiesta di togliere i poster troppo vicini. Quale debba essere la distanza in questione non è un dato fisso, ma variabile, deciso dalle autorità locali.
Macchine fotografiche o telecamere sono ovviamente proibite all’interno del seggio. Sono tollerate solo quando vanno a votare i candidati più importanti e si vuole catturare il momento in cui inseriscono le schede con il loro voto nelle urne, ma solo se non c’è nessun altro elettore che si dichiari disturbato. Anche i cosiddetti exit poll che forniscono i dati per le prime previsioni devono essere elaborati a una notevole distanza dagli edifici in cui si trovano i seggi elettorali e si possono intervistare solo persone che abbiano già votato.
I volontari delle commissioni elettorali non possono indossare vestiti, simboli o altri elementi che potrebbero influenzare la decisione degli elettori. I voti si contano pubblicamente e questo vale anche per i seggi elettorali che contano i voti per corrispondenza. Le operazioni avvengono sempre dopo le ore 18.00, quando si chiudono le operazioni di voto.
La maggioranza dei seggi si trova in scuole, municipi, biblioteche o a volte anche musei locali. A proposito dei seggi elettorali nelle scuole: volendo assecondare una provocazione, ci si potrebbe chiedere se lo stato in cui alcune scuole si trovano sia una pubblicità non proprio ideale, almeno per quanto riguarda il partito del senatore Scheres, responsabile del governo berlinese per le scuole, o per i partiti che in generale influiscono in questo senso nei vari distretti, attraverso i loro consiglieri. Forse alcuni candidati sperano che gli elettori non si ricordino delle loro decisioni? Potrebbe esser una scommessa rischiosa…