“The Visual House” ci parla di Dunkirk, proiettato anche a Berlino

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di Marco Zaccaria e Roberta Chimera

10 maggio 1940: il primo ministro inglese Neville Chamberlain rassegna le dimissioni. Poche ore dopo scatta l’operazione “Piano Giallo” a Dunkirk e il gruppo di armate A della Wehrmacht penetra il fronte occidentale europeo aggirando la linea Maginot, mentre il gruppo B invade l’Olanda e il Belgio. In soli 10 giorni le forze corazzate tedesche avanzando verso ovest, isolano Il Belgio e il nord della Francia.

Dunkirk
La strategia offensiva della Wehrmacht secondo il Piano Giallo, 21 maggio 1940, by FallGelb_Evolution.svg: Tazadeperla derivative work, Tazadeperla (FallGelb_Evolution.svg) 

Nel porto di Dunkirk (Dunkerque, in francese) rimangono circondati dai tedeschi oltre 400.000 uomini dei contingenti  belgi, francesi e britannici. Gli alleati reagiscono impreparati e pressoché impotenti all’avanzata tedesca, ma alle 18:57 del 26 maggio danno inizio all’Operazione Dynamo: precedentemente allertate nel porto di Dover, partono alla volta del porto francese centinaia di imbarcazioni civili per evacuare i soldati intrappolati a Dunkirk.

Dunkirk

Inizia così Dunkirk, l’ultimo film del regista inglese Christopher Nolan. Quello che segue sullo schermo è la visione della drammatica evacuazione delle truppe inglesi dalla morsa di un nemico che non si vede mai, ma che attanaglia più di 400.000 unità alleate sul litorale francese più vicino all’Inghilterra. Ironia della sorte, Dunkerque dista solo poche decine di miglia dalla più vicina costa inglese. “Praticamente da qui possiamo vedere casa” dice l’ufficiale interpretato da Kenneth Branagh, ad ogni inquadratura sempre più teso e consapevole della disperata corsa contro il tempo, prima che la fine si abbatta su di loro.
La pressione lungo tutto il film viene scandita dal ticchettio di un orologio che è alla base della partitura ritmica della colonna sonora del tedesco Hans Zimmer ed è esaltata da un montaggio che passa dalle sequenze temporalmente ampie dell’inizio, a quelle sempre più serrate man mano che il tempo degli eventi si comprime, fino a rivelare l’essenza ultima della guerra: sopravvivere. È per questo motivo che Dunkirk non mostra le storie dei personaggi in azione nel film, ma solo alcuni momenti che li riguardano e questi uomini sono semplicemente raccontati attraverso le loro reazioni a ciò che accade loro intorno. Senza sostare sulle loro storie pregresse, il loro carattere, i loro pensieri, il film ce li mostra nel vortice di una situazione sempre più pericolosa e disperata in cui ogni personalità viene schiacciata dall’angoscia e dalla speranza di salvarsi la vita, unica vittoria a cui aspirare.

La sceneggiatura

In un’intervista, il regista Christopher Nolan racconta che la sua sceneggiatura è di 76 pagine. Una media molto empirica, ma comunemente accettata, vuole che ogni pagina di sceneggiatura corrisponda ad un minuto di film. Dunkirk in verità dura 106 minuti, ma dalla brevità dello script possiamo già dedurre che è un film quasi senza dialoghi.
Le battute degli attori sono poco più di quelle che si sentono nei trailer (peraltro bellissimi) del film. Il regista ha voluto raccontare la storia dell’evacuazione militare della spiaggia di Dunkerque servendosi quasi esclusivamente di immagini e suoni. Ridurre drasticamente i dialoghi in un film significa rendere tutto molto essenziale e rivelarne le strutture principali. Immagine, suono, musica, recitazione, montaggio, ritmo escono allo scoperto senza il riparo dei dialoghi, un po’ come succede ai soldati sulla spiaggia, scoperti e facili bersagli dei bombardamenti nemici. Per questo il film di Nolan è molto coraggioso e riesce a farci apprezzare cosa significa raccontare visivamente.

dunkirk christopher nolan photo
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La messa in scena

Come dice lo stesso Nolan, Dunkirkè realtà virtuale senza indossare il casco”. Le riprese, fatte tutte dal vero con poco uso di effetti speciali, sono a dir poco spettacolari, realistiche ed eseguite magistralmente. Scegliendo di non seguire la storia di nessun personaggio in particolare, o meglio, seguendo solo dei frammenti della vicenda di ogni personaggio, il film offre un punto di vista molto oggettivo, ottenendo l’effetto di essere calati direttamente in un avvenimento storico, implacabile, che coinvolge tutti al di là della propria soggettività, come di fronte ad una calamità naturale. A questo si aggiunge un lavoro sulla fotografia che, con i suoi toni algidi e lividi da burrasca, evoca uno stato d’animo tra ansia e rassegnazione.
Come in altri suoi film (Following, Memento, Inception, Interstellar) anche in Dunkirk Nolan utilizza il tempo in maniera non lineare. All’inizio del film ci dice che gli avvenimenti che succedono a terra sulla spiaggia durano una settimana, ciò che accade in mare dura un giorno e ciò che succede in aria un’ora. Questo gli permette di mostrare gli eventi del film su tre linee temporali diverse che, al loro incrociarsi, consentono allo spettatore di assumere punti di vista diversi e lo rendono testimone oculare di tutto ciò che accade.
Non che sia una novità nel cinema, ma l’esecuzione di questo stratagemma è ottima e la percezione che se ne ha è molto naturale ed avvincente.

Musica

Un grosso ruolo nello stabilire una sensazione di ineluttabilità nel film lo ha la colonna sonora di Hans Zimmer. Tutta la musica del film, che è molto presente, ha come sottofondo una progressione di note che sembra non avere mai fine, come la suspense che pervade il film. Questa progressione “infinita” è conosciuta da secoli come Scala Shepard. Consiste nel sovrapporre tre serie di note separate da un’ottava l’una dall’altra. Si ha quindi la stessa sequenza di note suonate contemporaneamente su un’ottava alta, una media e una bassa. Durante la progressione, le note sull’ottava alta tendono al silenzio, quelle nell’ottava media rimangono udibili e quelle nell’ottava bassa iniziano dal silenzio per diventare più forti. Tutto ciò dà vita ad un’illusione uditiva per cui la progressione sembra non finire mai, perché mentre le note alte si “spengono”, quelle basse sembrano ricominciare tutto daccapo. La sensazione è una vertigine incessante che disorienta e che, integrata ai temi musicali, alle immagini e agli effetti sonori ipnotizza lo spettatore e lo fa stare letteralmente col fiato sospeso, coinvolgendolo anche fisicamente.
Il lavoro di Nolan è stato anche quello di abbinare e far lavorare tra loro i tre piani narrativi, terra acqua e aria, e i tre piani sonori della Scala Shepard, attraverso il ritmo interno alle inquadrature e quello dato dal montaggio nelle sequenze, i suoni e la musica.


Video che spiega il meccanismo della scala Shepard

Note tecniche (ma non solo)

“Quanto è accaduto a Dunkirk è una delle storie più importanti dell’umanità, l’estrema corsa contro il tempo e la morte. Era una situazione straordinariamente ricca di suspense. La nostra idea era di catapultare il pubblico in quella suspense con assoluto rispetto per la storia e la giusta intensità, ma anche, naturalmente, con l’idea dell’intrattenimento”, dice il regista.
Per catapultare il pubblico negli eventi del film e per rendere l’esperienza della visione più immersiva possibile, il film è stato girato in parte in formato 70mm (pellicola con grandezza doppia rispetto ai normali film in 35mm) e in parte in formato IMAX (che sfrutta ancor più la superficie della pellicola).

Immagine a confronto pellicole IMAX e 35 mm
©Kaereachi WieniWikipedia

Al di là dei tecnicismi e dello sforzo produttivo (costi, peso e ingombro delle macchine da presa), questo significa che la proiezione di “Dunkirk” sullo schermo cinematografico, soprattutto in un cinema IMAX, è gigantesca e totalmente coinvolgente. Inoltre la proiezione IMAX è anche dotata di un sistema audio surrounding a 12 canali, che per un film di questo genere è indicatissima perché il suono, provenendo da ogni direzione, rende l’esperienza del film più tridimensionale ed emozionante.
Per rendere l’idea, a Berlino lo schermo di proiezione IMAX ha una superficie di 500mq.

Curiosità

Il ticchettio dell’orologio che si sente a partire dalla sequenza iniziale è stato registrato da Hans Zimmer da un orologio che appartiene a Christopher Nolan.
Per una scena molto drammatica in cui un pilota rischia di morire affogato, Nolan ha fatto affondare una camera IMAX da un milione di dollari insieme al velivolo. L’aereo è affondato più velocemente del previsto e la pellicola è rimasta per 90 minuti in fondo al mare, facendo temere la compromissione delle scene girate. Dopo ripetuti lavaggi con acqua dolce, la pellicola è stata spedita negli Stati Uniti, dove fortunatamente è stato recuperato tutto il materiale.
Nel film recita nella parte di uno dei soldati anche Harry Styles, cantante degli One Direction.
Dunkirk uscirà in Italia il 31 agosto 2017.


Trailer del film

Scheda del film

Regia: Christopher Nolan
Prodotto da: Emma Thomas, Christopher Nolan
Sceneggiatura: Christopher Nolan

Con: Fionn Whitehead
Tom Glynn-Carney
Jack Lowden
Harry Styles
Aneurin Barnard
James D’Arcy
Barry Keoghan
Kenneth Branagh
Cillian Murphy
Marc Rylance
Tom Hardy

Musica: Hans Zimmer
Direttore della fotografia: Hoyte van Hoytema

The Visual House è la scuola di cinema e video in lingua italiana a Berlino. La scuola è diretta da Marco Zaccaria e Roberta Chimera e offre workshop su tutte le attività che riguardano il cinema e il video a chiunque voglia approfondire la propria conoscenza della pratica cinematografica.
Tutti i partecipanti ai workshop prendono parte attivamente alla produzione della web series Generation Berlin. The Visual House è partner dell’Associazione Nazionale Film-makers e Video-makers Italiani.


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