All’aeroporto di Berlino

Photo by mr172

 

berlin airport photo
Photo by mr172

di Nora Cavaccini*

Io quando varco le porte dell’aeroporto mi aspetto sempre che ci sia qualcuno, anche se so già che, perfino nell’ipotesi fortunata in cui qualcuno mi sia venuto a prendere, tanto mi aspetterà fuori.
Parcheggiato in seconda fila.
Però è più forte di me. Guardo sempre in faccia tutti.
A Schönefeld non c’è mai nessuno.
Qualche turco, magari con uno sguardo nero e denso come il mio, qualche cartello con i nomi in cima che non sono il mio, e poi il grande tabellone che dice che l’autobus per Hermannplatz partirà tra 6, 5, 4 minuti.
Io quando le porte si aprono ho con me solo una valigia con le rotelle.
Almeno apparentemente.
A me sembra infatti di portarmi dietro tutte le volte un bagaglio più grande, un enorme zaino fatto di cose invisibili ai più, e in cui si annidano alla rinfusa affetti, emozioni, ricordi, paure, nostalgie, frenesie e speranze.
Un bagaglio che ha un suo peso specifico.
Easyjet me lo fa passare tutte le volte, fanno molte più storie per un maglione di troppo o per un libro, senza accorgersi invece che, messo sul piano della bilancia, questo bagaglio peserebbe più dei fottutissimi chili che la compagnia mi consente di portare.
Il fragore della vita, che si misura con il rientro a casa, in “patria”, e poi, di nuovo, con l’approdare qui, nella città in cui ho scelto di vivere, è di anno in anno più denso, copioso, a tratti violento.
È uno scompiglio complessivo, nel bene e nel male.
È questa cosa che mi porto appresso assieme al tocco di parmigiano e all’Internazionale, questa cosa qui, che non fa rumore quando passa sotto il metal detector e che pure mi piacerebbe una volta mettere nella scatola di plastica, farla passare ai raggi x, vedere come è fatta e che ci sta dentro.

 


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*Questo post è stato pubblicato originariamente su Povera Ma Sexy – Postkarten aus Berlin, un progetto di Nora Cavaccini. Segui il progetto su Facebook.

Povera Ma Sexy – Postkarten aus Berlin è un “viaggio” fisico e letterario a Berlino. Un percorso che nasce dall’esperienza personale di chi scrive ma che, al tempo stesso, può rappresentare una via alternativa per scoprire la città. Per tutti coloro che, in un modo o nell’altro, ne subiscono il fascino. Berlinesi e non.

Ogni post è costituito da un breve un racconto. A ogni racconto è associata una mappa. Qui, cliccando sugli indicatori, comparirà una descrizione. Si tratta di informazioni “turistiche” che non mirano ad essere esaustive ma a collocare meglio il racconto nei luoghi che lo hanno ispirato.