di Dario J. Laganà
Sembrava un po’ come a Capodanno, quando si esce per la strada senza la certezza di dove si andrà a festeggiare.
E poi, mentre si cammina, si incontrano altre persone, e ci si accorge di essere diretti verso lo stesso punto. Così ad ogni incrocio si è sempre di più: da individui si diventa una moltitudine.
Il 25esimo anniversario della Caduta del Muro si è svolto come un incontro pacato, con un’attesa semplice e rilassata di gente sorridente che cercava un posto per gustarselo e gioire insieme.
La ricorrenza si è celebrata con una coreografia non perfetta, un fattore che l’ha resa ancora più umana, familiare: alcuni palloncini non volevano staccarsi dal supporto, altri si impigliavano, altri sono volati addirittura in anticipo, il tutto accompagnato dall’incitamento giocoso del pubblico.
Con quel muro ideale che è volato via, la città si è ripresa la sua unità e unitamente è tornata verso casa, con una nota storica interessante che qualcuno ha fatto notare: dall’Oberbaumbrücke gran parte della folla si è diretta verso Friedrichshain, verso quell’Est dal quale tutti scappavano 25 anni fa.
Le fotografie sono state scattata da Dario J. Laganà; il suo sito ufficiale è norte.it. Il suo progetto berlinese è Elephant in Berlin.
