A Berlino molotov contro l’ex Ambasciata turca: “un attacco politico”

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Due uomini mascherati, ieri notte, hanno attaccato l’ex Ambasciata turca di Berlino, scagliando due bottiglie molotov contro la facciata dell’edificio. L’attacco è avvenuto alle 23 circa, a Mitte; i due sono riusciti a fuggire prima dell’intervento della polizia, che sta indagando sull’accaduto.

Gli inquirenti hanno definito l’aggressione “a sfondo politico”, forse collegata a quanto accaduto a Parigi nella giornata di ieri. Nella capitale francese tre attiviste del PKK sono state trovate uccise all’Interno dell’Istituto curdo di cultura: una vera e propria esecuzione che il rappresentante della Federazione delle associazioni curde di Francia, Edhart Leon, ha definito “un crimine di Stato, un crimine politico. Se si dovesse puntare il dito contro qualcuno, sarebbe la Turchia”.

NON UNA NOVITA’. Negli ultimi due anni sono stati tredici gli attacchi ad ambasciate registrati a Berlino. Una situazione che aveva spinto lo scorso dicembre il Ministro federale degli Esteri, Guido Westerwelle, a “redarguire” la capitale tedesca sotto questo punto di vista: “La città ha un bisogno urgente di misure di protezione più efficaci per le rappresentanze diplomatiche”, aveva detto l’esponente della FDP.

LA NUOVA AMBASCIATA. L’Ambasciata turca di Berlino ha cambiato sede nell’ottobre del 2012 quando, alla presenza del primo ministro Recep Tayyip Erdoğan, è stato inaugurato il nuovo edificio. Costato oltre 30 milioni di euro, è stato costruito nel punto esatto in cui, prima della seconda guerra mondiale, sorgeva la vecchia ambasciata turca. Il palazzo attaccato nella giornata di ieri era stato usato dai diplomatici turchi a partire dal 1999.