Tedesco: ecco le parole che non esistono in italiano

tedesco italiano

di Arturo Robertazzi 
(pubblicato originariamente su Scrittore Computazionale)

Lo so, il tedesco a noi italiani suona come una lingua dura, difficile e a volte fastidiosa. Ma avete mai ascoltato una poesia di Brecht recitata da una flebile voce femminile? È pura melodia, con quegli “ich”, “sch” e “ung”.

Dopo quattro anni di Germania e dopo aver incontrato autori come Goethe, Kafka e Brecht, ho scoperto la bellezza della complessità, e la ricchezza del vocabolario tedesco. Con un po’ di invidia verso quegli scrittori tedeschi che possono mettere insieme i moduli di questa lingua per farne storie e romanzi.


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Anche Mark Twain, uno che non lesinava critiche al tedesco, ha dovuto ammettere con un certo stupore che alcune parole tedesche sono in grado di esprimere un concetto complesso.

In questo post propongo una breve lista di parole tedesche che contengono mondi, traducibili in italiano solo con intere frasi. Parole che svelano come i tedeschi interpretano la realtà che ci circonda – a proposito, Dward Sapir e Benjamin Whorf affermavano che il linguaggio è uno strumento attraverso il quale concettualizziamo la realtà.

Ecco le dodici parole che esistono in tedesco, ma non in italiano:

I. Weltschmerz. Letteralmente “dolore del mondo”. Il termine, coniato dall’autore tedesco Johann Paul Friedrich Richter, indica il “dolore cosmico” provato da colui che si rende conto che la realtà fisica non può soddisfare i bisogni della mente. Una visione del mondo tipica di autori come Leopardi, Heinrich Heine e Lord Byron.

II. Drachenfutter. In italiano si traduce come “cibo del dragone”. Diciamo che hai dimenticato il tuo anniversario di matrimonio e tua moglie è incazzata nera. Cosa fai? Le fai un regalo per riparare alla tua dimenticanza. Ecco, quello è il “cibo del dragone”.

III. FremdschämenFremd significa estraneo e Schämen provare vergogna. Fremdschämen significa sentirsi in imbarazzo per qualcosa che qualcun altro ha fatto. Capita spesso, no?

IV. Vorfreude. Diciamo che ti aspetta una cena con una persona che ti intriga. È pomeriggio, fra tre ore la incontrerai, ti prepari, pensi a cosa succederà e senti una forte sensazione di gioia. Vorfreude significa letteralmente “pre-felicità”.

V. Treppenwitz. Sono trascorse un paio d’ore, e pensi che in quella situazione avresti dovuto dire una battuta più efficace. Tornato a casa, hai l’illuminazione e pensi “Ah! Avrei dovuto rispondere così!”. Ma è troppo tardi. Questo è il Treppenwitz, letteralmente “scherzo delle scale”.

VI. Geisterfahrer. “L’autista fantasma”. Il Geisterfahrer è colui che imbocca una strada nel senso di marcia sbagliato.

VII. Handschuhschneeballwerfer. Sì, sì, lo so, sono quasi trenta lettere! Niente panico: Handschuh (che è costituita già da due parole) significa guanto,Schnee neve, Ball palla e Werfer lanciatore. Tutto insieme significa: colui che indossa dei guanti per lanciare una palla di neve.

VIII. Herbstmelancholie. Un’unica parola per descrivere l’emozione che stiamo provando in questo periodo: la malinconia d’autunno.

IX. WaldeinsamkeitEinsamkeit significa solitudine, Wald è bosco. È quella pressante sensazione di solitudine e disagio quando ci si inoltra in un fitto bosco.

X. Torschlußpanik. In questa parola c’è un romanzo. È il panico provato in era medievale quando il ponte levatoio si abbassava indicando un attacco dei nemici. Indica l’ansia provata quando ci si rende conto che la nostra vita va avanti e le chance di realizzare i “nostri sogni” diminuisce ogni giorno.

XI. Schadenfreude. Non vogliamo ammetterlo, ma ci capita spesso. Il vostro arcinemico ha appena fatto una sciocchezza ed è diventato lo zimbello del gruppo. La sottile punta di felicità che state provando è la Schadenfreude, la gioia della sciagura di qualcun altro.

XII. Fernweh. La mia preferita, perché questa sensazione l’ho sempre provata, ma non sapevo esistesse una parola per definirla. Letteralmente significa “nostalgia dell’altrove”. È il forte bisogno di dover viaggiare per esplorare il mondo.

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Arturo Robertazzi, lo “scrittore computazionale” che racconta il lato dark di Neukölln (di Oriana Poeta)

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63 COMMENTS

  1. Altra parola interessante: “Trittbrettfahrer”. Nasce con l’avvento del tram in Germania per chi viaggiava “a scrocco”, senza pagare, stando all’esterno sulla tavoletta antecedente le porte ( in italiano si tradurrebbe ” fare il portoghese”). Oggi questo termine si usa anche in diversi settori, il piu’ curioso dei quali si trova in criminologia. In questo caso si parla di Trittbrettfaher per coloro che dichiarano di aver commeso un reato penale che in verita’ non hanno commesso Questi di solito sono spinti dal bisogno di cercare notorieta’.

  2. A me piace molto “kuschelich”…viene tradotto come accogliente, ma é molto di piú…é un qualcosa di morbido, caldo, che ti serve nei momenti down, é il tuo maglione preferito, i calzotti caldi che ti infilo, un abbraccio….Fernweh é stupenda….. se la usi, nel vero senso della parola, cioé utilizzi il tedesco per comunicare senza soffermarti solo al pensiero di sbagliare una declinazione un articolo etc., trovo che sia una bellissima lingua…. ma solo il puro Hochdeutsch, Dialek mag I net….

  3. Bellissimo articolo! Quante volte ho notato anch’io questa cosa… O anche: termini che in tedesco si usano tantissimo e invece il pendant italiano non si usa molto… Ci pensavo proprio oggi: “Käfer”. In teoria è “coleottero”. Ma voi ai vostri bimbi dite “guarda, un coleotterino!” quando su un libro è raffigurato un “Käferle”? E nota bene che “Käfer” sta per tutta la specie, non solo maggiolini o coccinelle…. Ma ce ne sono a uffa di termini così! Che rabbia quando si deve tradurre!!! :-)

  4. E’ tutto vero. Pero’ si potrebbero ridurre gli articoli determinativi come in italiano: maschile e femminile. Inoltre mentre in italiano i sostantivi sono regolati secondo le desinenze, maschili e femminili cio’ vuol dire che l’ articolo da inserire e’ ovviamente facile da aggiungere.

  5. In tedesco questo è possibile grazie alla possibilità di formare parole composte, infatti tutte le parole sopra citate sono composte da almeno due parole distinte unite tra loro (VII. sono 5 parole unite!).

    Anche in italiano ci sono centinia di parole che contengono mondi che sono invece intraducibili in tedesco (e in tutte le altre lingue), ne faccio alcuni esempi: cannolo, pastiera, biancomangiare, panettone, tiramisù (composta!), bottarga, caciucco, fiorentina, burrata, risotto, lasagna, caponata, arancini, sfincione, pizza, ecc. ecc. ecc.

  6. Weltuntergangstimmung! Gemütlich! Schlummern. Ci sono tante parole, che raccontano sensazioni. A volte è difficile tradurre, anche per via delle particelle modali, come, hör mal, sag mal, was ist denn? komm doch! mach mal mit. Complimenti per l’articolo. Lo giro ai miei allievi.

  7. Ah, di parole intraducibili o traducibili solo a fatica ce ne sono a bizzeffe… alcune anche molto più concrete, perché spesso, dove manca la cosa, manca anche la parola per dirla. Wächterhaus, ad esempio, è una di queste… o voi conoscete un equivalente italiano? sono tantissime, non ultimo per la possibilità del tedesco di formare parole composte, il grande pregio di questa lingua meravigliosa.

  8. In effetti Fernweh corrisponde perfettamente all’italiano NOST-ALGIA, nel senso etimologico dal greco…
    Un’altra parola tedesca intraducibile è FEIERABEND.
    UN’altra osservazione è quella della sinteticità consentita dalle parole composte. Una volta ho letto un cartello stradale di sole tre parole: LINKSABBIEGER GEGENVERKEHR BEACHTEN. Provate a vedere quante parole servirebbero per tradurre in italiano questo cartello

  9. Torschlusspanik si riferisce spesso alle donne vicine alla quarantina, ancora senza compagno fisso. Tra le parole magiche metterei anche Schickimicki e Menkenke! Ti abbiamo linkato alla nostra pagina FB del lettorato di tedesco dell’Uni di Torino. Credo ti possa fare piacere. Ciao

  10. ci sono delle parole che possono essere tradotte solo a voce e con mimica facciale, tradotte per iscritto non corrispondono, ad esempio “Heimweh” è sì nostalgia di casa, ma casa è qualcosa di più che casa e indirizzo…

  11. Infatti in tedesco per rendere un concetto spesso bastano poche parole. È più preciso, diretto e conciso come lingua. Gli italiani spesso per dire qualcosa di semplice hanno bisogno di più pause con molti ‘cioè’ e altri intercalari… Fiera di essere austriaca :)

  12. il paragone non ha senso…nessuna di queste anche in tedesco è fatta da un termine solo. il tedesco è fatto di tantissime parole composte, come le lingue germaniche in generale del resto. alcuni termini vengono addirittura “inventati” dai tedeschi stessi per esprimere un concetto con una sola parola. è la loro costruzione della lingua che unisce i termini, mentre la nostra no.

  13. “Ich habe dich Lieb” é molto piú facile da dire e suona cosí dolce rispetto a “Ti voglio bene”. I miei bimbi ed io ce lo diciamo “in segreto” ogni giorno, anche se la lingua con cui comunichiamo é l´italiano. sono assolutamente d´accordo con Robertazzi quando dice che le potenzialitá del tedesco per esprimere concetti a volte superano il nostro italiano e che questa lingua possa addirittura suonare come una melodia.

  14. Aggiungerei Heimweh, ‘nostalgia della patria’, ciò che prova l’espatriato/esiliato… però Treppenwitz (‘ésprit de l’éscalier’) mi sembra ben reso dal ‘senno di poi’…

  15. avrei aggiunto anche Gemütlichkeit: sipotrebbe tradurre con ‘agio’, ma in realtà vuole signifiare un’atmosfera molto comoda, calda e casalinga. I tedeschi ci tengono molto ad avere case, appartamenti e salotti ‘gemütlich’. Forse perchè fuori va spesso motlo freddo

  16. Vorrei replicare alla tua definizione di “Waldeinsamkeit”…per gli italiani abituati ad apparire in massa suona quasi angosciante…per i tedeschi che fuggono spesso da troppa vicinanza dell’altro, “”Waldeinsamkeit” è proprio il contrario….il godimento del nulla che natura intorno a te!

  17. alcune cose sono state solo tradotte, senza spiegare cosa c’è dietro.
    ad esempio: cosa vuoi dire veramente se dai a qualcuno del “lanciatore di palle di neve che usa i guanti”? sarà un po’ come “Warmduscher”?
    Anche oggi, dove i tedeschi sicuramente non difendono più l’etica della tempra a tutti i costi, nel linguaggio colloquiale “fare la doccia col l’acqua calda” vuol dire essere un pappamolla, e suppongo sia simile per chi non si toglie i guanti per fare le palle di neve. Ma potrei sbagliarmi (non vivo in Germania)

  18. Ci sono anche parole semplici che indicano concetti complessi. Vedi Kultur, che non si riferisce solo alla cultura. Se di una persona si dice che hat keine Kultur, vuol dire che oltre che ignorante è anche maleducato

  19. ma pensato un po,io vivo in Germania e i tedeschi mi ripetono sempre che l’italiano suona come una melodia,ed in effetti è vero,basti pensare che quasi (o forse) tutti i vocaboli italiani finiscono in vocale.E se paragonati alla musica, solo con le vocali riusciamo a fare i cosiddetti abbellimenti all’interno di una canzone.Anche se questo non centra con l’argomento trattato,voglio far capire a certi utenti che l’italiano come lingua e una delle più belle al mondo.Ed e sicuramente più orecchiabile di inglese e tedesco

  20. E mi vorreste far credere che qualche italiano prova quasi una leggera invidia per queste dodici parole inutili?? Cioè io dovrei vedere sotto una miglior luce rispetto a prima un popolo che un giorno si sveglia e conia una parola per descrivere un uomo che indossa i guantoni per tirare le palle di neve….? E sti cazzi in tedesco come si tradurrebbe? Facciamoglielo sapere, chissà, magari anche loro scriveranno un articolo delle parole italiane che in tedesco non esistono e la inseriscono nell’elenco… Mah, c’è gente strana!

  21. Si,che stanno avanti con burocrazia e servizi vari e vero, basti pensare solo il fatto di pagare i vuoti per le bottiglie e lattine, se lo farebbero in italia sai quanta immondizia risparmieremmo.Oppure riguardo il lavoro con l’arbeitzamt,anche li sono avvantaggiati,ma se la mettiamo su un piano paesaggistico,folcloristico siamo superiori a loro per 100000 volte credo.Abbiamo le montagne (e che montagne),il mare (per gli italiani che non avessero visto la sicilia o sardegna per il suo mare ,ci andassero).senza contare gli infiniti monumenti storici che ci invidia mezzo mondo.Pero poi sento ad esempio che Pompei sta andando alla rovina perchè nessuno se ne interessa,e li onestamente mi cadono le braccia,facendomi quasi pentire di dire sono italiano.Ed e questo il problema di noi italiani, siamo bravi a parlare sui forum o nei bar dei nostri problemi sociali,economici,e politici ma all’atto pratico c’è chi ha paura,c’è chi pensa io sto bene e degli altri non me ne può fregare di meno o chi si accontenta del piatto della pasta e non si interessa dei problemi a noi tutti comuni. E poi c’e gente che veramente dedica la sua vita per cambiare le cose,ma comunque si ritroverà sola perchè la maggior parte della gente rispecchia i modelli da me già citati. Vabbè ho sfociato un po oltre la tematica dell’articolo,ma e giusto dirle queste cose perchè, anche se ho detto che a volte mi pento di dire sono italiano nel mio cuore lo sarò sempre.

  22. Bell’articolo,ma forse ha dimenticato al mia parola tedesca preferita, che in italiano non c’è: Feierabend!( quando si va a casa al termine della giornata lavorativa, per i non bilingue)

  23. Qualcuno mi aveva detto che avevano inventato una parola relativa al’analisi collettiva che hanno dovuto fare per elaborare il loro passato storico moderno,per non doverlo rimuovere; me lo disse una psicologa di Berlino..ma non ricordo più il vocabolo…

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