L’incredibile storia dell’italiano che scavò un tunnel sotto al Muro

Militari armati della DDR sorvegliano il lavoro di consolidamento del Muro, nel novembre del 1961. The Central Intelligence Agency, Public domain, via Wikimedia Commons

Domenico Sesta era un ingegnere. Ma non uno qualunque: uno di quelli che sanno applicare scienza e praticità. La sua più geniale invenzione risale al 1961, quando, insieme al compagno di corso all’Università di Berlino Luigi Spina, costruì un tunnel sotto il Muro costruito dalle forze sovietiche per dividere in due la capitale tedesca.

Il tunnel sotto il Muro che permise a 29 tedeschi di fuggire

Attraverso quel tunnel, il 14 settembre 1962, 29 tedeschi riuscirono a fuggire dalla prigionia di Berlino Est, senza che le guardie di frontiera si accorgessero di nulla. Tra loro c’era Peter Smith, uno dei migliori amici di Mimmo e Gigi, rimasto “intrappolato” dal lato sbagliato del Muro insieme alla famiglia.


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A svolgere un ruolo cruciale nell’impresa fu Ellen, la giovane fidanzata tedesca di Domenico, da lui conosciuta tempo prima in un bar. Fu lei, in prima persona, a scortare i fuggitivi verso la libertà, conducendoli al tunnel ed indicandogli la strada da percorrere. Ed è stata lei, in prima persona, a raccontare quarant’anni dopo quell’incredibile episodio, in un commovente libro intitolato “Il tunnel della libertà”, ed edito da Garzanti nel 2002, anno in cui morì suo marito.

Dal romanzo venne tratta anche una miniserie televisiva, diretta da Enzo Monteleone e con Kim Rossi Stuart nei panni del protagonista.

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