La piccola Belèn Cumbajin sarà operata a Berlino

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© La Provincia di Varese

 

di Francesca Addei

Le visite prenatali per una donna in gravidanza sono sempre un galoppare misto di sensazioni che è difficile descrivere a chi non le ha mai sperimentate, impossibile farlo senza cadere nel banale. Gioia, paura, frenesia, ansia: emozioni quotidiane che quando si è stesi su un lettino con un medico che ti guarda dentro la pancia ed osserva il tuo futuro,  diventano di difficile gestione.

Quando poi durante una di queste visite periodiche il sorriso muore sul volto del medico che osserva il tuo progetto di nuova vita, allora tutto, da quel momento si ferma. In uno di quegli istanti senza tempo, la giostra smette di girare e nel buco profondo della disperazione e dello stupore vengono risucchiati progetti, speranze e a volte anche l’amore. Tutto via.

Pobabilmente quattro anni fa, quando al settimo mese di gravidanza mamma Janethla, peruviana che vive a Busto Arstizio con suo marito Diego, venne informata che la sua bambina sarebbe nata con una grave malformazione venosa degenerativa nella zona della laringe, nella sua mente qualcosa sarà esploso.  E si sarà sentita inondare di terrore.

Ma a volte, non sempre, la giostra riprende a girare e così, dopo preghiere e speranze ben riposte, Belen è nata comunque. Niente di assolutamente incompatibile con la vita quindi ma che la vita, e questo fu da subito chiaro, l’avrebbe resa molto difficile, a tutti.

La malformazione era infatti seria e degenerativa e le avrebbe impedito di respirare se non con tracheotomia  e di nutrirsi, se non artificialmente.

Fin dai primissimi giorni di vita, questa famiglia è entrata nel turbinio devastante della sanità italiana, con tutte le difficoltà che una coppia – che si trova a dover difendere la vita della figlia – deve affrontare, innanzitutto quelle economiche.

Infatti l’impossibilità da parte del padre di avere un lavoro continuativo a causa delle cure che la piccola necessita, i costi delle cure stesse, dei kit e degli ausili sanitari, gli spostamenti Busto Arstizio-Milano, hanno reso quasi impossibile la loro sopravvivenza.

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Werner Forßmann Krankenhaus

Due anni fa venne organizzato da Sacha Bianchi, uno spettacolo di beneficenza che raccolse circa mille euro per la famiglia, ma, anche in quell’occasione, non mancarono le polemiche:  lo spettacolo non ottenne infatti il patrocinio da parte dell’amministrazione comunale di Busto Arstizio e l’ondata di indignazione travolse l’Assessore Azzimonti accusato di non avere la sensibilità adatta per ricoprire il ruolo di Assessore ai Servizi Sociali. Lo stesso si giustificò parlando di un disguido.

Nonostante questo però e grazie all’aiuto di una catena di solidarietà forte, che si è stretta attorno alla famiglia Cumbajin, coadiuvati dell’Aias che ha prontamente raccolto la richiesta di aiuto e gestito l’organizzazione, insieme all’amica di famiglia Mariella Radice e il consigliere comunale di Busto Arsizio Marco Cirigliano, forse siamo ad una svolta.

Infatti  in Italia è stato fatto quello che si è potuto ma non è stato sufficiente, così a breve Belen volerà finalmente a Berlino, esattamente al Werner Forßmann Krankenhaus dove sarà sottoposta a tre interventi chirurgici che saranno eseguiti dallo specialista mondiale nell’asportazione di malformazioni vascolari, il Prof. Milton Waner di New York (Condirettore del Vascular Birthmarks Institute di New York), che, come ci tengono a scrivere sul sito: opera regolarmente i pazienti presso la nostra clinica così che i bambini tedeschi o europei non debbano affrontare il viaggio fino agli U.S.A.

Dopo l’intervento del luminare americano, la bambina verrà seguita dai medici tedeschi.

L’Asl di Busto Arstizio ha concesso una copertura parziale dei costi, che dovranno essere anticipati dalla famiglia e si parla di venticinquemila euro.

Chi volesse contribuire alle spese potrà farlo effettuando un bonifico all’A.I.A.S. Busto Arsizio – Onlus – Annibale Tosi, l’associazione che aiuta fin dall’inizio la famiglia e che si offre si fornire trasparenza e mantenere chiara la rendicontazione delle donazioni, con sede in via Alba a Busto Arsizio.

L’Iban per le offerte è IT05D0521622800000000095035, il conto corrente postale è il numero 16412215.

Sarebbe bello se anche noi italiani a Berlino aiutassimo in questo modo la piccola Belen ad ottenere quello che per la maggior parte delle persone è così scontato da non riconoscergli neanche più il valore che merita:  una vita normale e degna di essere vissuta.

Accogliendola simbolicamente a braccia aperte nella città che speriamo le cambierà la vita, la stessa che sta realizzando anche molti dei nostri (molto più piccoli del suo) sogni.

1 COMMENT

  1. Le informazioni fornite sono imprecise. @@@:-(
    L’intestazione per il bonifico e’ infatti assente ed e’ indispensabile per effettuare un bonifico, considerando inoltre che l’AIAS usa lo stesso IBAN anche per altre cose. L’intestazione da utilizzare e’: A.I.A.S. Busto Arsizio – Onlus – Annibale Tosi

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