PANEM ET CIRCENSES – La monade del Bratwurst

 

Certamente Leibniz sarebbe d’accordo nell’applicare il concetto di monade all’omino ambulante del Bratwurst. Non c’è affermazione più empirica e razionale di questa.
Non c’è ombra di dubbio.

© Alessandra Ivul

L’omino ambulante del Bratwurst è evidentemente la monade del Bratwurst. É semplice ed indivisibile (senza parti), poiché se solo venisse privato, per assurdo, di una delle sue presunte parti, non potrebbe più adoperarsi al Bratwurst. L’omino del Bratwurst, se composto ad altre monadi Bratwurst, da luogo ad uno stand di Bratwurst o ad una “Original deutsche Brauerei” ricca di Bratwurst.
É esso dunque il vero “atomo” della Natura del Bratwurst.
Basta a sé stesso ed è perfetto nella sua rotondità, non è stato composto ma “creato”, ciò è evidente dal perfetto accostamento dei colori, dalla sua squisita autosufficienza, nonché dalla vena di tristezza che lo attraversa, consapevole che sarà soggetto a totale “annientamento” a fine giornata. “Inoltre non c’è modo di spiegare come una monade possa essere alterata o mutata nel suo interno per opera di qualche altra creatura”, infatti è impossibile perturbarlo: al contrario che in ogni grill-stand che si rispetti, non puoi metterti la senape da solo, né allungare le tue zampe sulla sua griglia!

A.

a. Definizione e deduzione della monade in generale (§§ 1-7)

1. La monade qui in questione è una sostanza semplice che entra nelle cose composte; semplice, cioè senza parti.
2. Ed è necessario che ci siano sostanze semplici, poiché esistono appunto delle cose composte: il
Composto, infatti, è un ammasso o aggregatum di Semplici.
3. Ora, la dove non ci sono parti, non è possibile né estensione né figura né divisibilità. Queste monadi sono dunque i veri atomi della Natura: in breve, sono gli elementi delle cose.
4. Perciò non bisogna temere che una sostanza semplice si dissolva: è anzi del tutto impensabile che
possa perire per via naturale.
5. Per la stessa ragione è pure impensabile che una sostanza semplice abbia un inizio per via naturale: essa, infatti, non potrebbe formarsi mediante composizione.
6. Quindi si può dire che le monadi possono iniziare e finire unicamente tutt’a un tratto, vale a dire:
possono iniziare solo per creazione e finire solo per annientamento. Ciò che è composto, invece, inizia e finisce per composizione e dissoluzione delle parti.
7. Inoltre non c’è modo di spiegare come una monade possa essere alterata o mutata nel suo interno per opera di qualche altra creatura. Nella monade, infatti, non si potrebbe trasporre nulla, né è pensabile in essa alcun movimento interno che sia impresso, diretto, accresciuto o diminuito; ciò è invece possibile nel Composto, dove avvengono mutamenti tra le parti. Le monadi non hanno finestre, attraverso le quali qualcosa possa entrare o uscire. Gli accidenti non possono staccarsi dalle sostanze e passeggiare fuori di esse come facevano una volta le “specie sensibili” degli Scolastici. Pertanto, né sostanza né accidente possono entrare dal di fuori in una monade.