Al-Quds-Tag: la comunità ebraica continua a criticare la manifestazione anti-israeliana che ha luogo il due luglio

Photo by Libertinus©
 Al-Quds photo
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di Letizia Chetta

Come ogni anno, l’inizio del mese di luglio è segnato nel mondo arabo, e, negli ultimi tempi, anche nelle realtà occidentali etnicamente più variegate, da un giorno di festa: l’Al-Quds-day. Si tratta del 2 luglio, ovvero il giorno che l’Ayatollah iraniano Khomeynī, nonché principale fautore della rivoluzione islamica del ’79, inaugurò in quello stesso anno come “momento di liberazione di Gerusalemme dagli occupanti sionisti”. Da allora, tale manifestazione ha luogo un po’ dappertutto nel mondo.
Il carattere aggressivo e sostanzialmente antisemita dell’Al-Quds-Day ebbe pertanto, anche a Berlino (dove è noto come Al-Quds-Tag), diversi risvolti negativi in più occasioni, con scritte inneggianti alla morte di Israele e degli ebrei e bandiere bruciate. Per questa ragione, tutto ciò è ora strettamente vietato e lo svolgimento della manifestazione è costantemente sorvegliato dalla polizia.
Quanto a questo due luglio, si è registrato un certo ritardo nella partenza e un calo dei partecipanti al corteo: le aspettative erano di circa 1500 persone, di fatto solamente 800 hanno preso parte alla marcia, durata più di un’ora e mezzo, da Adenauerplatz fino a Wittenbergplatz, attraverso il Kurfürstendamm. Alla testa dei manifestanti, si è registrata anche la presenza di tre ebrei ultra-ortodossi, quasi a voler esibire una sorta di “prova regina” del carattere non antisemita dell’attuale manifestazione. Tuttavia rimangono aperti dubbi, critiche, espressioni di scetticismo, proteste. Come quella sollevata ad esempio da Charlotte Knobloch, presidente dal 2006 al 2010 del Zentralrats der Juden in Deutschland (Consiglio centrale degli ebrei in Germania), che in passato aveva chiesto che la celebrazione di questo giorno fosse vietata sul suolo tedesco. Frank Henkel, senatore degli interni di Berlino (CDU), ha deciso piuttosto di irrigidire le misure di sicurezza. Questo tuttavia non sembra abbastanza all’ambasciatore israeliano Yakov Hadas Handelsmann, che definisce vergognoso il fatto che questa manifestazione venga anche solo autorizzata, in Germania. A protestare contro l’Al-Quds-Tag sono stati, lo stesso giorno, anche 500 manifestanti, che hanno sfilato lungo le strade di Berlino con bandiere di Israele e bandiere arcobaleno, perché anche l’omosessualità può diventare oggetto di disprezzo e razzismo, durante l’Al-Quds-Tag.
La giornata è trascorsa, nel complesso, in modo pacifico: nessun particolare manifestazione di violenza, nessun ferito, nessun arresto.