Impressioni da Berlino #2: dieci foto, una città

Il 1 agosto di quest’anno abbiamo pubblicato le prime dieci cartoline di Elisa Panzariello, architetto e fotografa da poco trasferitasi a Berlino. Ne è nata Impressioni da Berlino, una sorta di rassegna, per presentare, a blocchi di dieci, le foto-cartoline di Elisa.

Ad ogni cartolina l’autrice ha allegato una didascalia. Eccole, le sue impressioni da Berlino:

1 (1)

#1 Berlino mi confonde. I veri monumenti della città si scoprono in strada, in ogni scena di vissuto

2 (1)

#2 Quelli reali, tangibili, hanno sempre un qualcosa che ti riconduce all’infinito, al senso di grandezza intersecato con quello di alienazione. I luoghi della memoria poi, così schietti e lucidi, sono percorsi sensoriali che creano dipendenza.

3 (1)

#3 C’è un luogo in particolare che intrappola: quelle enormi scatole di cemento ti circondano e ti ingoiano piano, furbe e insolenti, bugiarde con il loro fare pulito e ordinato.

4 (1)

#4 Poi continuo a camminare. Ma credo che da lì, da quel labirinto ordinatissimo, non sono mai uscita del tutto.

5 (1)

#5 Ma prima di dare le spalle alla piazza, cerco una nuova eclissi. Sono sicura che anche Peter Eisenman la cercò dopo aver piantato l’ultima stele.

6 (1)

#6 Cambia volto in pochi istanti: Berlino corre veloce e quasi mi perdo a cercare i punti, le rette, le linee infinite della passeggiata dall’Holocaust-Mahnmal a Potsdamer Platz.

7 (1)

#7 I musei all’aperto sono un abbraccio continuo a tutta la città.

8 (1)

#8 Potsdamer Platz è un cuore vivo e pulsante che ti centrifuga forte.

9 (1)

#9 Bastano pochi minuti per innamorarsene.

10 (1)

#10 Nel crepuscolo si veste di colori lunari. Non ce ne andiamo, restiamo ancora e beviamo un’altra birra. E in silenzio scatto foto al cielo, luci, gesti e nuvole di fumo.

 

Elisa Panzariello

Cilento, settembre 1983.
Dopo aver creduto che la Psicologia fosse la sua strada, un giorno, di ritorno dall’Università, si è ritrovata a fissare le cataste di giornali e libri sul design e l’architettura che aveva in camera, comprati fin da quando i suoi compagni di scuola collezionavano fumetti e album Panini.
Così si è fidata della lei bambina, ha cambiato rotta ed è diventata un architetto di interni.
In un’altra vita fa la fotografa.

lapanzarielloaberlino.tumblr.com