È uscito pochi giorni fa sul New York Times un articolo intitolato “52 places to go in 2014” – 52 posti dove andare nel 2014 – e, udite udite, nella lista si trova anche Francoforte sul Meno.
Il motivo è una rinascita culturale che starebbe investendo la città che finalmente prova a togliersi di dosso l’etichetta di città delle banche per cui è conosciuta. Secondo l’articolo, se prima culturalmente la città era valida solo una settimana all’anno (quella della fiera del libro), recentemente si sono aperti diversi nuovi ristoranti rinomati ancora prima dell’inaugurazione e la vita notturna ha un suo perché. Motivo di vanto e riscossa, sempre secondo l’articolo, anche il piano sotterraneo dedicato all’arte contemporanea del museo Staedel, inaugurato l’anno scorso.
Così tra mete scontate come le cascate del Niagara, Vienna o le Seyschelles, luoghi inaspettati e insoliti come la costa albanese e altri addirittura discutibili (il centro di Atlanta?), la metropoli sul Meno si guadagna un posto di tutto rispetto. Nella lista compare addirittura al dodicesimo posto, dopo Taiwan e prima di Addis Abeba.
Che dire, effettivamente è notizia di qualche tempo fa che anche quest’anno il museo ha avuto un numero di visitatori record. Sul fatto che effettivamente Francoforte sia riuscita ad emanciparsi dalla cappa impostale dalle banche nutriamo ancora qualche dubbio, ma sicuramente il gran parlare che se ne fa anche in articoli come quello del New York Times, non possono che aiutare in questo intento.
Una piccola nota, neanche un luogo italiano nella lista. Al massimo si trova la città del Vaticano, ma quella non è Italia.
[ale.gra]
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