Visita alla Neue Wache: una storia, molti nomi

Neue Wache
Foto di Stefano Comi

Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)

Neue Wache – È un’ironia un po’ scontata quella che si potrebbe fare a proposito dell’uso e del nome del monumento lungo il viale Unter den Linden che oggi conosciamo come Gedenkstätte der Bundesrepublik Deutschland für die Opfer von Krieg und Gewaltherrschaft (Memoriale della Repubblica Federale di Germania per le vittime della guerra e della dittatura).

Neue Wache
Foto di Stefano Comi

La Guardia del Re

L’inizio della storia di questo edificio può essere collocata a metà del diciottesimo secolo, quando, dopo lo smantellamento del fossato e delle mura di difesa della città, si scelse quest’area per i palazzi e le residenze reali del casato degli Hohenzollern. Per proteggere i monarchi e la corte, si rese necessario stazionare un corpo di guardia e, dopo la vittoria sulle truppe francesi e la sconfitta di Napoleone, con i mezzi finanziari offerti dal flusso di denaro per le riparazioni di guerra, si diede l’incarico all’architetto Karl Friedrich Schinkel di realizzare il progetto rimasto a lungo nel cassetto e che prenderà il nome di Haupt- und Königswache (Guardia principale e guardia del re).


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Con le forme severe di ordine dorico della facciata, Schinkel realizzò, in questa sua prima opera sul territorio di Berlino, non solo un simbolo del militarismo prussiano, ma anche un prototipo di quello che sarà il classicismo tedesco. Oltre all’uso strettamente militare di presidio del territorio, la Neue Wache sarà fin dall’inizio un memoriale, in questo caso per i caduti nelle guerre di liberazione dalle truppe di Napoleone.

Neue Wache
Foto di Stefano Comi

Agli inizi, a lato dell’edificio furono installate le statue dei generali Scharnhorst e Bülow, mentre dirimpetto vennero collocate quelle dei generali Yorck, Blücher e Gneisenau, dando all’insieme il carattere di un Forum dell’armata prussiana immerso (allora) nel verde.

Neue Wache
Foto di Stefano Comi

La Neue Wache cambia dopo la prima guerra mondiale

All’indomani della prima guerra mondiale, persa la sua funzione di corpo di guardia reale, la Neue Wache restò a lungo senza una vera funzione e solo dopo una completa ristrutturazione per opera del architetto Heinrich Tessenow e per volere del Presidente del Reich Paul von Hindenburg, assunse la funzione di un generico memoriale per i caduti della prima guerra mondiale.

Neue Wache
Foto di Stefano Comi

Un monumento risparmiato dal nazismo e riadattato dalla DDR

Arrivato al potere il Nazionalsocialismo, grazie anche all’ambiguo ruolo del presidente von Hindenburg, i nuovi padroni della piazza ridiedero vita all’edificio con poche modifiche all’interno e con il servizio di una guardia d’onore all’esterno adottando, anche se non in via ufficiale, la funzione di “Memoriale del Reich”. A guerra finita si discusse a lungo quale dovesse essere il destino di un monumento così discreditato, rimasto nella zona est della città, fino a quando i rappresentanti del partito, con l’approvazione degli occupanti sovietici, decisero l’ennesima trasformazione, questa volta in Mahnmal für die Opfer des Faschismus und Militarismus (Memoriale per le vittime del fascismo e del militarismo).

Neue Wache
Foto di Stefano Comi

L’interno venne di nuovo modificato, l’apertura del soffitto chiusa, l’altare di granito sostituito con un fiamma perenne, le statue all’esterno trasferite altrove, sotto la pietra al centro del pavimento vennero collocati i resti di un soldato ignoto e di un prigioniero ignoto di un campo di concentramento e, all’esterno, venne di nuovo istituita una guardia d’onore con un impressionante “cambio” ogni mercoledì con una compagnia di militari che marciava sulla Unten den Linden al “passo dell’oca”.

Neue Wache
Foto di Stefano Comi

La Neue Wache oggi

Si arriva così alla caduta del muro e alla riunione delle due Germanie e il Cancelliere dell’unità Helmut Kohl ordina l’ultima (fino ad ora) trasformazione. L’edificio viene completamente risanato, si riattiva l’apertura al centro della cupola e, su espresso desiderio di Helmut Kohl e non senza un vespaio di polemiche, al centro viene collocata una copia molto ingrandita della scultura di Käthe Kollwitz “Madre con il figlio morto”. Sparisce la guardia d’onore, ma dal 1993 viene ribattezzata Memoriale della Repubblica Federale di Germania per le vittime della guerra e della dittatura. Ho aperto questa cronaca alludendo a una facile ironia: nell’indimenticabile film “Eins, zwei, drei” del geniale Billy Wilder, nell’immediato dopoguerra, il direttore della Coca Cola di Berlino ovest deve recarsi all’appuntamento con i tre emissari sovietici a Berlino est, sale su un taxi e chiede all’autista se sa dove si trova il Grand Hotel Potemkin. “Certo che lo so, risponde asciutto il taxista, prima si chiamava Gran Hotel Göring e prima ancora Grand Hotel Bismarck”. Ecco riassunto in una battuta uno dei caratteri iconici di questa città unica che trova conferma anche nella storia della Neue Wache.
Come arrivare alla Neue Wache: Bus 100; bus 300; U5. Sconsigliata l’automobile. Buona passeggiata

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