Teufelsberg, Berlino. La montagna del diavolo e la sua lunga storia

By Stefano Comi

Teufelsberg, la montagna del diavolo

Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)

Le origini

Il nome lo prende da un laghetto vicino originato nell‘età post-glaciale. Qui, lontano da occhi indiscreti, i nazisti avevano iniziato a costruire gli edifici per una Facoltà di tecniche della difesa che gli alleati, a guerra finita, rasero al suolo con la dinamite e qui, uno dopo l’altro, venivano a scaricare le macerie della guerra fino a ottocento camion al giorno.

Questa operazione durò fino al 1972 e, alla fine, la quantità di detriti accumulata fu di ventisei milioni di metri cubi che vennero poi ricoperti di sabbia e terra e un milione di alberi.


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Il cuore dello spionaggio statunitense e inglese

Già negli anni cinquanta, una delle cime di questo paesaggio artificiale attirò l’attenzione delle truppe alleate, che installarono una stazione radar provvisoria per dirigere il traffico aereo militare per poi fare posto a installazioni fisse dei reparti di spionaggio elettronico statunitensi e inglesi che, avvantaggiati dalla posizione geografica, arrivavano con le loro apparecchiature a catturare le comunicazioni più riservate fin dentro al cuore dei Paesi del Patto di Varsavia.

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Qui furono installate anche le apparecchiature del progetto Echelon, che qualche anno fa occupò le cronache dei giornali di tutto il mondo. A farla da padrone fin dall’inizio fu però la National Security Agency (NSA), quella che, per intenderci, qualche anno fa è stata presa con le mani nel sacco mentre intercettava le telefonate dal cellulare privato e in sicurezza di Angela Merkel.

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Dopo la caduta del Muro

Caduto il Muro, la stazione perse la sua importanza strategica e, dopo un uso parziale per scopi civili, fu smantellata, lasciando solo le sue cinque torri coperte da cupole geodetiche ormai vittime dell’incuria, dell’abbandono e del vandalismo. Il cumulo di macerie si estende però oltre e la collina vicina (Drachenberg, la Collina degli aquiloni) è sempre stata meta dei berlinesi che nel fine settimana vogliono provare l’ebrezza di una camminata “in montagna” e la vista mozzafiato della città vista dall’alto.

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I numerosi sentieri all’ombra degli alberi, ormai di notevoli dimensioni, sono percorsi dagli appassionati di jogging o biking e, su una delle alture, si erge una roccia artificiale per gli arrampicatori. Nei mesi invernali, quando c’è la neve, orde di avventurosi papà si lanciano coi loro pargoli sugli slittini lungo il pendio nord, in rocambolesche discese accompagnate da urla e schiamazzi.

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Come arrivare a Teufelsberg

Si arriva alla stazione di Heerstrasse con la S3; S7; S9 e con il bus 218; 349; M49; X34; X49. Da qui si prosegue sulla Teufelseestrasse fino al parcheggio Teufelsberg (terzo a destra), a piedi in circa mezz’ora, in meno di dieci minuti se siete in bicicletta. In macchina dovete fare attenzione perché la svolta a sinistra dalla Heerstrasse nella Teufelseestrasse non è possibile, quindi si deve proseguire fino al successivo incrocio con semaforo e poi seguire le indicazioni del navigatore.

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Dal parcheggio si sale a piedi sulla strada asfaltata fino all’ingresso degli impianti, che tuttavia in questo momento non è possibile a causa Covid. Dal 5 marzo infatti Teufelsberg ha riaperto, ma solo relativamente agli spazi esterni. Niente sailta alle torri.
Ad ogni modo è in generale consigliabile non lasciarsi vincere dalla tentazione di salire in macchina, giunti in cima i parcheggi sono infatti limitatissimi.

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L’accesso agli impianti, Covid 19 permettendo, è possibile solo con la guida (circa 16€ a testa). Se rinunciate alla visita, un sentiero, a tratti moderatamente impegnativo, costeggia tutto il perimetro dell’area dove, attraverso la doppia e tripla rete, è possibile qualche scorcio di alcuni edifici.
A destra dell’ingresso, un comodo sentiero, in parte pavimentato, vi porta in pochi minuti al
Drachenberg, consigliato è comunque l’uso di Google Maps con geolocalizzazione. Alla collina si sale seguendo il sentiero o proseguendo fina alla scalinata, più comoda anche se al momento non in ottime condizioni.

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Finita la visita, consiglio di tornare direttamente alla Teufelsbergstrasse, superare il parcheggio da dove siete partiti, a sinistra della vecchia stazione di pompaggio scendere al Teufelsee, dove, Covid 19 permettendo, è possibile avere un caffè, una bevanda, un piccolo imbiss, il tutto seduti su un tronco d’albero di fronte allo specchio d’acqua in compagnia delle papere che solcano silenziose lo specchio d’acqua. Buona passeggiata.