Tempelhofer Feld, Berlino: dai templari, all’aeroporto, al parco

Tempelhofer Feld
Tempelhofer Feld, by Stefano Comi
Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)

Una storia che inizia dai Templari

Il nome Tempelhofer Feld, vale a dire Corte del Tempio, ci ricorda che questo quartiere fino al 1320, data del suo scioglimento, fu una comandatura dell’ordine dei Templari. Passato all’ordine di San Giovanni venne poi da questi ceduto alla città di Berlino e, dopo varie vicissitudini, i campi alla periferia del quartiere divennero luogo per le esercitazioni delle truppe prussiane.

Ancora oggi ai bordi dell’area si trovano il cimitero della guarnigione e il cimitero ottomano che ospita alcuni membri della delegazione diplomatica, allora numerosa. È qui che alla fine del 1800 si tentarono i primi esperimenti con velivoli a vela e a motore.

By Stefano Comi
By Stefano Comi

Il più grande aeroporto d’Europa

Quando Hitler incaricò i suoi architetti di costruire un aeroporto che potesse stupire il mondo, questi non dovettero cercare a lungo e su quest’area costruirono quello che per decenni fu il più grande aeroporto d’Europa. Poi arrivarono gli alleati che si spartirono la città. L’aeroporto di Schönefeld venne assegnato ai russi, Gatow agli inglesi, Tegel ai francesi e Tempelhof toccò agli americani.

Quando i Russi bloccarono gli accessi di Berlino ovest ai trasporti civili, gli alleati organizzarono quello che passò alla storia come “il ponte aereo” e qui, sulla pista di Tempelhof, i Douglas americani atterravano giorno e notte, a distanza di tre minuti, per rifornire la città dei beni necessari alla sopravvivenza.

By Stefano Comi
By Stefano Comi

I “Rosinen Bomber”

Fu ad un pilota americano che venne l’idea di agganciare delle tavolette di cioccolato, caramelle e sacchettini di uva sultanina (in tedesco, Rosinen) a dei piccoli paracadute e lanciarli dal finestrino quando passava sulla testa dei bambini che, dal bordo della pista, salutavano ogni atterraggio.

Per questo ancora oggi i Douglas americani del ponte aereo vengono ricordati dai berlinesi come i “Rosinen Bomber”, i bombardieri di uva sultanina.

By Stefano Comi

Dal blocco al Muro

Il blocco finì, la città, pur circondata da centoquaranta chilometri di Muro, ritrovò una certa normalità e nei bunker sotto l’aeroporto, in quella che venne chiamata la Blue Room, l’intelligence americana tornò a forgiare piani di difesa nel caso di un attacco sovietico.

By Stefano Comi

Poi venne la notte del 9 novembre 1989, il Muro cadde e col Muro, nel giro di pochi mesi, venne meno anche il blocco sovietico. Le truppe delle quattro potenze si ritirarono e Tempelhof funzionò ancora per qualche anno come aeroporto per i Lear Jet di manager, lobbysti, politici che venivano a intessere i nuovi rapporti con Berlino capitale.

By Stefano Comi
By Stefano Comi

Tempelhofer Feld: 100% parco

Col tempo le cose si normalizzarono, i ministeri vennero portati da Bonn a Berlino e, grazie ad un’iniziativa popolare, Tempelhof venne chiuso al traffico aereo per essere trasformato in parco.


[© Björn Koblow / CC BY SA 2.0]

Leggi anche:
I berlinesi hanno salvato Tempelhof: il parco resterà com’è

 


Anche un tentativo del Senato, nel 2011, di trasformare parte del terreno in zona edificabile, fallì grazie a un referendum che definì l’area “100 % parco“. “”Tutto il potere al popolo” ha trovato paradossalmente qui la sua realizzazione, dopo la fine del comunismo.

By Stefano Comi
By Stefano Comi

Ora sulle due piste d’atterraggio scorrazzano i militanti della salute in bicicletta, passeggiano mamme con le carrozzine, sfrecciano inline skaters, windsurfer su ruote, mentre bambini piccoli e grandi lasciano liberi i loro aquiloni.

Ai bordi delle piste sono stati recintati ampi spazi per la passeggiata dei cani, aree per il pic-nic e il prato centrale fra le due piste, dove da aprile a luglio nidifica l’allodola, è chiuso al pubblico.

By Stefano Comi
By Stefano Comi

Il boschetto dove erano nascosti da occhi indiscreti il poligono di tiro e il recinto dei cani da guerra americani, è diventato luogo di rifugio degli innamorati in cerca di un po’ d’intimità.

Aver scritto sui nostri cartelli “Fate l’amore, non fate la guerra” trova qui la sua applicazione pratica.

By Stefano Comi
By Stefano Comi

Sul lato orientale è nato un giardino anarco-ecologico, come se ne vedono spesso anche nei quartieri di Kreuzberg o Wedding, e le autorità comunali hanno imparato a gestire queste situazioni con la tolleranza e il dialogo: le bandiere rosso-nere ormai non fanno più paura a nessuno.

By Stefano Comi

Come arrivare a Tempelhofer Feld

S+U Tempelhof – S 41 – S 42 – S 45 – S 46 – U 6
Bus: 140 – 184
U – Platz der Luftbrücke: U6
Bus 104 – 248
In macchina: Parcheggio a pagamento sulla Tempelhofer Damm e Columbiadamm, parcheggi liberi sulla
Platz der Luftbrücke, Tempelhofer Damm (pochissimi) e Columbiadamm (pochissimi).

Ulteriori informazioni