I poliziotti gay del mondo si riuniscono a Berlino, contro la discriminazione

Dal sito ufficiale dell'EGPA
Dal sito ufficiale dell'EGPA
Dal sito ufficiale dell’EGPA

Si può essere contemporaneamente poliziotti e gay? Ovviamente, la risposta è sì: eppure, per molti agenti arruolati nelle forze di polizia di tutto il mondo, uscire allo scoperto rimane ancora un tabù.

Di questo tema si parlerà durante la prossima conferenza – la decima – dell’EGPA, la European Gay Police Association, che si terrà a Berlino dal 18 al 21 giugno 2014.

Un evento internazionale che attirerà oltre 300 agenti provenienti da più di 20 paesi tra cui Israele, Stati Uniti e Australia e che si terrà presso il centro congressi Urania di Schöneberg (An der Urania 17, 10787 Berlin).

Si discuterà, ovviamente, di discriminazione legata all’omosessualità, ancora oggi argomento “vietato” nella grande maggioranza delle armi di polizia di tutto il mondo.

Tra i co-organizzatori c’è Marco Klingberg, fondatore dell’Associazione di polizia lesbica e gay di Berlino-Brandeburgo. Tra gli ospiti di rilievo ci sarà il presidente della polizia di Berlino Klaus Kandt, che terrà il discorso introduttivo.

Secondo Klingberg, uno dei primi a fare coming out tra gli agenti berlinesi, i pregiudizi non mancano. Molto spesso, ancora, i gay sono visti come troppo “effeminati” per reggere un’arma o per prestare servizio. Per questa ragione, chi è gay tende a tenerselo per sé.

Pregiudizi radicati nel tempo e nell’ambiente, che la EGPA combatte da anni grazie ad iniziative organizzate nelle principali capitali europee, di cui la conferenza rappresenta la più importante di tutte.

Una nota a margine: tra le nazioni presenti nel board organizzativo della EGPA c’è anche l’Italia, oltre a Germania, Austria, Regno Unito, Irlanda, Francia, Belgio, Olanda, Spagna, Svezia, Svizzera.

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