Namibia rifiuta l’offerta di risarcimento della Germania per i massacri commessi dagli occupanti tedeschi

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Rifiutata l’offerta di risarcimento della Germania per i massacri commessi in Namibia

di Rosanna Sabella

“L’attuale offerta di riparazione fatta dal governo tedesco è e resta una questione in sospeso, inaccettabile per il governo namibiano” ha dichiarato il Presidente Hage Geingob dopo il recente briefing sullo stato dei negoziati tra la Germania e l’ex colonia tedesca. E ha aggiunto che l’inviato speciale del governo, Zed Ngavirue, continuerà a negoziare per una offerta “riveduta e corretta”.

Geingob ha anche espresso il suo disappunto e il suo rammarico per l’espressione usata dalla Germania, vale a dire “guarigione delle ferite”, invece della parola “riparazione”, annunciando che l’utilizzo di tale terminologia rappresenterà un ulteriore oggetto di discussione.

Herero incatenati dopo una rivolta, 1904

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Finora nessuna scusa accettabile

I due Paesi hanno iniziato a negoziare nel 2015. L’accordo prevedeva che la Germania presentasse le sue scuse ufficiali e sostenesse la Namibia nel suo processo di sviluppo come misura di compensazione per l’uccisione di decine di migliaia di indigeni Herero e Nama da parte di occupanti tedeschi, dal 1904 al 1908.

Fu il primo genocidio del XX secolo in quanto i funzionari governativi ordinarono l’estinzione degli autoctoni. Nel massacro persero la vita 10.000 Nama e ben 65.000 Herero, circa l’80% della popolazione. I pochi sopravvissuti dovettero subire deportazione, lavori forzati, segregazione razziale, discriminazione.

Nel giugno scorso, il presidente Geingob ha chiesto alla Germania di presentare le sue scuse e di farlo senza riserve. Ad oggi, tuttavia, nessun riscontro, nonostante il governo abbia riconosciuto pubblicamente, tramite la Cancelliera Angela Merkel, che quelle perpetrate dalle autorità coloniali nel secolo scorso furono vere e proprie atrocità.

La Germania ha ripetutamente rifiutato di risarcire direttamente lo Stato della Namibia, facendo figurare l’ingente somma offerta al governo namibiano come “aiuti allo sviluppo”.

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