I quartieri di Berlino: Moabit

Informazioni fondamentali su Moabit

Distretto: Mitte
Dimensioni: 7,72 km²
Abitanti: 72.714
Affitto medio: 8,67 €/m²
Stazioni principali: Hauptbahnhof, Turmstraße, Westhafen
Linee: S-Bahn (Ring, S5, S7), U-Bahn (U9, U55), Bus, Tram

 

Moabit, da leggere con l’accento sull’ultima “i”, alla francese, è senza dubbio uno dei quartieri più sottovalutati di Berlino. Sia per la sua posizione centrale, sia per il carattere tranquillo ma deciso, l’anima multietnica e quel velo di vera “berlinesità” ormai quasi introvabile in aree come Kreuzberg o Prenzlauer Berg, in cui la gentrificazione ha raggiunto il suo culmine.

La storia: un angolo di Francia a Berlino

Alt Moabit nacque all’inizio del diciottesimo secolo, quando un gruppo di ugonotti francesi vi si insediò e cominciò a praticare la sericoltura, scontrandosi tuttavia con la scarsa fertilità del terreno. Neu Moabit venne fondata nel 1818, e tutta l’area cominciò a trasformarsi in uno dei principali poli industriali di Berlino, di cui il quartiere fa parte già dal 1861.

Qui, pochi anni prima, era stata costruita da Federico Guglielmo IV di Prussia una grande prigione, denominata Zellengefängnis; successivamente, venne costruito anche un ospedale all’avanguardia, la Krankenhaus Moabit (oggi chiusa). Alcune aree, come il “Rot Beusselkiez” o il “Rostock Kiez”, rappresentarono sacche di resistenza comunista durante il regime nazista.

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Vivere a Moabit

Grazie a numerose aree verdi, tanti corsi fluviali – il quartiere è, a tutti gli effetti, un’isola -, centri culturali e caratteristici negozi di antiquariato, Moabit sta vivendo una nuova giovinezza, dopo aver scontato per anni una cattiva nomea dovuta alla presenza del carcere Zellengefängnis, oggi trasformato in un parco pubblico.

Il quartiere si divide in due aree: Alt Moabit, a sud di Turmstraße, e Neu Moabit, a nord. La popolazione è composta principalmente da tedeschi (classe proletaria e classe media) e da turchi; molte le famiglie con bambini piccoli che risiedono nell’area, così come numerosi sono i giovani, attratti dai prezzi bassi, che stanno cominciando a popolare il quartiere.

A Moabit, Altbau e Neubau si mescolano. Esteriormente, le case non sono certo affascinanti come quelle di Schöneberg o Charlottenburg, ma in alcune aree – in particolare lungo Stephanstraße e nella zona meridionale (e più ricca) del quartiere, l’architettura è degna di nota. Qui sta nascendo anche un intero nuovo quartiere iper-moderno, denominato Europacity. Diverse iniziative culturali hanno preso piede nella zona: tra di esse ci sono le Moabiter Bücherbanke, caratteristiche panchine azzurre dislocate in vari punti del quartiere utilizzate per lo scambio, tra i residenti, di libri usati.

A livello di trasporti, la situazione è in continua evoluzione. Nelle fermate di Turmstraße e Birkenstraße transita la linea U9, che collega l’area con Wedding, Tiergarten e Charlottenburg. Nel quartiere ci sono anche diverse linee di autobus.

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Per quanto riguarda la vita notturna, Moabit offre poco: se volete vivere da vicino l’atmosfera elettrica e pulsante di Berlino, questo quartiere non fa per voi. Se invece siete alla ricerca di un’area tranquilla ed economica, benché molto centrale, qui potete soddisfare le vostre esigenze. Chi vive a Moabit apprezza il piacere degli spazi piccoli e accoglienti, della quotidianità, della vita a misura d’uomo.

Cosa vedere a Moabit

Il quartiere non è per tutti: sicuramente non offre i punti “caldi” cercati dal cosiddetto turismo-Easyjet. Tuttavia, ci sono diverse cose interessanti da visitare.

* Hauptbahnhof: la stazione centrale di Berlino, vero e proprio gioiello di architettura e tecnica. Inaugurata il 26 maggio 2006, è la più grande stazione ferroviaria d’intersezione su più livelli d’Europa. Da qui diparte Lehrter Straße, una via ricca dalle mille anime e dalle molte curiosità.

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* Il lungosprea: Moabit è delimitato, a sud, dal fiume Sprea, attorno a cui si snoda un’affascinante passeggiata, ideale anche per gli amanti delle due ruote. Da vedere l’area attorno all’edificio futuristico del Bundesministerium des Innern, dove si trovano anche bar e ristoranti eleganti.

* Invalidenstraße: una delle principali arterie stradali di Berlino è anche un’affascinante via, dove Ministeri, Uffici amministrativi e Hotel si susseguono uno dopo l’altro.

* Hamburger Bahnhof: situata lungo Invalidenstraße, questa ex stazione ferroviaria è oggi un importante museo d’arte contemporanea. La collezione stabile conta opere di Erich Marx, Anselm Kiefer, Joseph Beuys, Andy Warhol e Roy Lichtenstein. Durante l’anno l’edificio ospita numerose mostre temporanee. Il famoso ristorante stellato di Sarah Wiener si trova al suo interno.


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Cosa fare a Moabit

Il quartiere ospita, oltre a diverse gallerie d’arte, due grandi centri culturali. Sono la Kulturfabrik, al cui interno trova spazio anche un cinema, e il ZK/U, centro d’arte ricavato in una ex stazione merci. Entrambi offrono una ricca programmazione annuale che spazia dall’arte alla musica, dalla cucina ai workshop.

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Nell’area del vecchio carcere, sorge oggi un parco didattico, il “Geschichtspark Ehemaliges Zellengefängnis”, aperto nel 2006. Vale una visita, soprattutto per la sua particolarissima atmosfera.

A Moabit ci sono due ampi spazi di coworking, House of Clouds e raumstation. In quest’ultimo si trova anche l’unico ambiente collaborativo della città dedicato esclusivamente alla cucina, la Kochstation.

La parte alta del quartiere ospita invece l’affascinante Arminiusmarkthalle, tipico mercato coperto dove ogni giorno si possono degustare decine di specialità da tutto il mondo. Consigliato il sabato a pranzo, per assaggiare una bouillabaisse coi fiocchi a pochi euro. Poco più a nord, nell’area di Birkenstrasse stanno aprendo numerosi nuovi bar “di tendenza”.

Tutti gli appassionati di auto sportive e auto d’epoca potranno invece rifarsi gli occhi (e, volendo e potendo, alleggerirsi il portafoglio) da Classic Remise, un’esibizione e autofficina di modelli rari e rarissimi: Lamborghini, Jaguar, Porsche, Cadillac e persino una vecchia Alfa Romeo dei Carabinieri italiani.

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