IOSONOUNCANE, il fenomeno musicale del momento in concerto a Berlino

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© Iosonouncane Official

di Daria Tombolelli

Ogni fine dell’anno porta con sé una questione piuttosto importante. Riviste, cartacee e online, addetti ai lavori, appassionati e un più in generale chiunque si interessi di musica si siede alla scrivania e stila le classifiche dei migliori album dell’anno, in varie declinazioni. Per quanto mi riguarda cerco di curiosare solamente tra quelle di coloro che conosco e di cui so di condividere, almeno in parte, i gusti. Quest’anno, però, ha fatto eccezione. Spinta da un puro e semplice spirito statistico ho cominciato a contare in quante di queste comparisse l’album DIE di Iosonouncane. Concludo dicendo solo che ad un certo punto ho letteralmente perso il conto.

Lo avrete visto, probabilmente. Copertina piuttosto semplice, due strisce di colore che sono la sabbia e il cielo (e il mare), e una donna distesa. Al centro la scritta DIE, in rosso, nella sua ambivalenza di giorno (in sardo) e morire (in inglese). Altrettanto probabilmente lo avrete ascoltato e se non lo avete ancora fatto, fatelo.

In breve, con tutte le difficoltà del caso, si può dire che DIE si presta a vari livelli di interpretazione. Ad esempio, si potrebbe cominciare ad analizzarlo partendo dalla musica, o dal significato, dalle immagini, dalla storia, fino ad arrivare ad un’analisi minuziosa delle parole ricorrenti su cui è costruita l’architettura dei testi.  

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© iosonouncane Official

Una “suite di 38 minuti circa divisa in sei parti o brani, due corali ad aprire e chiudere il disco, e quattro centrali scritti in prima persona, due per ogni protagonista”, un paesaggio ritratto a pennellate forti, nette, arso dal sole, dove cielo, sabbia, terra, mare e sale si intrecciano e fanno da contenitore, ma allo stesso tempo sono protagonisti essi stessi, di una storia in cui un LUI e una LEI se ne stanno immobili, separati da una distesa blu. Che potrebbe essere mare, ma non solo.

Per non parlare della musica. Dentro troviamo “psichedelia, canto a tenore sardo, minimalismo, techno, elettronica lo-fi, progressive, canzone d’autore”, in una miscela che, per chi scrive, appare perfetta e calibrata.

Iosonouncane, pseudonimo di Jacopo Incani, sardo-bolognese, fa seguire DIE a La macarena su Roma, album pubblicato ben cinque anni prima, nel 2010, e nonostante la già alta qualità del primo, riesce a migliorarsi. Regalando quello che, a tutti gli effetti, è definibile come un piccolo gioiello della musica italiana.

L’obiettivo di questo articolo però non era quello di fornirne una (ennesima) recensione. Quindi introduciamo la notizia principale. La lascio qui, come un “canto che muore e ritornerà per finire su un campo steso al sole”.

Iosonouncane sarà in concerto a Berlino, mercoledì 27 gennaio 2016, presso il ACUD MACHT NEU.

I biglietti saranno disponibili la sera dell’evento a 11 euro o in prevendita, a 9,50 euro, presso il Wale Café, il Koka36 e online su tickets.de.

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