Gentrificazione a Berlino: fra privatizzazioni e statalizzazioni

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di Alessia Del Vigo

La città di Berlino sta mostrando in più settori una decisa volontà di inclusione: dalle aperture gratuite dei musei una domenica al mese ai piani per ridurre i costi dei biglietti singoli per i trasporti pubblici, passando per provvedimenti contro al costante aumento dei prezzi degli affitti. Il sindaco Michael Müller (SPD) ha cercato di attuare provvedimenti per combattere la gentrificazione a Berlino, che da una decina d’anni a questa parte ha determinato considerevoli aumenti dei prezzi degli affitti, a causa di speculazioni, domanda crescente e privatizzazioni. Tutto questo al netto di stipendi che rimangono più bassi rispetto alle altre grandi città tedesche. Innumerevoli poi, sono state soprattutto nei primi mesi del 2019 le manifestazioni contro il cosidetto “Mietenwahnsinn”, gioco di parole tra Miete (affitto) e Wahnsinn (follia).

Un caso che ha fatto e sta facendo discutere è quello relativo a 670 appartamenti sulla Prachtstraße, che dovevano essere ceduti a Deutsche Wohnen un anno fa, secondo la volontà dell’azienda Predac, precedente proprietaria degli immobili, mentre dovrebbero ora – stando ai piani della giunta berlinese – tornare in mano pubblica. Per riuscire nell’intento un piano complesso: fare sì che gli affittuari comprino gli appartamenti per poi rimetterli in mano di Gewobag, società comunale. Dunque una privatizzazione spinta agli estremi per raggiungere un livello più alto di statalizzazione, o in questo caso “comunalizzazione”. La giunta comunale ha anche provveduto a lanciare un’azione parallela per cercare di riportare il maggior numero possibile di immobili in mano comunale.


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Il desiderio espresso dal sindaco Müller è quello, tanto semplice quanto condivisibile, di permettere ai berlinesi di continuare ad abitare a Berlino a prezzi sostenibili. Una crescente “comunalizzazione” non si lascia però introdurre così facilmente, in tempi di libero mercato. Pertanto il Comune di Berlino si è trovato a doverne rendere conto al cospetto della legge, uscendone in prima battuta con successo. A seguire, specialmente negli ultimi mesi discussioni pubbliche e appuntamenti aperti tra esponenti dei vari gruppi politici, della società immobiliare Deutsche Wohnen e gli abitanti dei quartieri più colpiti dalla gentrificazione a Berlino. La forte volontà espressa dalla giunta comunale è stata spesso definita dai rappresentanti di FDP come “Sozialismusfantasie”, una visione distorta e utopistica della situazione attuale, ma la senatrice Katrin Lompscher (Linke) sembra decisa a procedere con la misura del “Mietendeckel”, un tetto di prezzo oltre al quale i locatari non potranno salire per dare in affitto i propri immobili. Ai cittadini e soprattutto in questo caso agli inquilini, l’ardua sentenza.

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