Fuochi d’artificio e botti di capodanno: in Germania nessun divieto generale, ma regole sulla vendita

fuochi

Il periodo natalizio è sinonimo di ripresa economica per moltissimi settori commerciali, la cui attività è strettamente legata alle feste. Uno di questi è il settore pirotecnico, che viene da due anni di crisi e da un periodo molto più lungo di polemiche legate ai botti di capodanno. In Germania, la tradizione dei fuochi d’artificio e dei semplici petardi è molto viva e sentita e i divieti vengono sempre accolti con sfavore – soprattutto quest’anno, che per le aziende del settore dovrebbe coincidere con un’agognata ripresa.

Anche il pubblico, dopo due anni in cui i tradizionali festeggiamenti con i botti di capodanno sono stati per lo più vietati o comunque fortemente limitati, sembra incline a tornare alle vecchie abitudini. Per questo motivo, le aziende dell’industria pirotecnica hanno dichiarato di aspettarsi un deciso incremento della domanda, che possa riportare le vendite a livelli pre-pandemici, nonostante l’inflazione e la crisi. Nel 2019, il fatturato complessivo di questo settore è stato di circa 122 milioni di Euro.

Le ragioni dei critici

I motivi che hanno spinto il governo a vietare la vendita di fuochi d’artificio negli ultimi due anni sono strettamente legati alla pandemia: da un lato si volevano scoraggiare gli assembramenti, dall’altro si voleva evitare di sovraccaricare gli ospedali, già alle prese con i pazienti Covid, con le vittime degli inevitabili incidenti. Inoltre, è cosa nota che gli animali domestici siano spesso terrorizzati dai botti di capodanno, a volte con gravi conseguenze per la loro salute.


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Infine, gli ambientalisti fanno notare che i fuochi d’artificio da soli, in un anno normale, emettono da soli, in pochi giorni, circa 2.000 tonnellate di polveri sottili, pari all’1% del totale annuale di tutto il Paese. Nonostante queste considerazioni e nonostante un sondaggio di Insa Consulere dello scorso ottobre abbia registrato oltre il 50% di pareri favorevoli a un divieto generalizzato, quest’anno i botti saranno più o meno liberi, con alcune limitazioni.

Fuochi d’artificio e petardi: ecco le regole che valgono per tutti

Indipendentemente dalle considerazioni ambientali e dai divieti di utilizzo in certe aree, la vendita di petardi e fuochi d’artificio è soggetta comunque a regole abbastanza severe. Ecco le principali:

  • I fuochi d’artificio possono essere venduti ai privati solo fra il 29 e il 31 dicembre.
  • Se uno dei giorni in questione è una domenica, le vendite possono iniziare già il 28 dicembre.
  • È severamente vietato vendere fuochi d’artificio ai minorenni.
  • L’imballaggio deve recare la marcatura europea CE e uno speciale numero di registrazione.
  • Chi volesse utilizzare petardi e razzi, tuttavia, dovrà comunque informarsi sulle regole locali, come i divieti, imposti in molte città, di utilizzare materiali pirotecnici in determinate aree, come i centri storici o le zone di grande passaggio.

In linea generale, i fuochi d’artificio sono sempre vietati in prossimità di edifici come chiese, ospedali, istituti penitenziari, case di riposo per anziani, case famiglia per bambini e stazioni di servizio. Inoltre, spesso i divieti interessano le zone molto turistiche a rischio assembramento e i monumenti.
A Berlino, per esempio, è vietato far esplodere petardi e fuochi d’artificio ad Alexanderplatz, nello a Steinmetzkiez e nei pressi del carcere di Moabit.

Divieti più specifici sono stati implementati anche da altre città tedesche: a Monaco e Stoccarda, per esempio, sarà vietato far esplodere botti o sparare fuochi d’artificio all’interno delle rispettive circonvallazioni cittadine, mentre a Colonia è interdetta la zona del celebre Duomo. Informazioni più precise sono disponibili sui siti dei rispettivi comuni e un riassunto dei principali divieti è stato pubblicato dal Berliner Morgenpost.

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