Blogfabrik: non un semplice spazio di co-working a Berlino

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© instagram Blogfabrik

di Paola Moretti

Parliamo fuori dai denti, chi scrive ha la tendenza ad immaginarsi come Johnny Deep in The Secret Window: trasandato-chic, tormentato, geniale, ma soprattutto, incredibilmente figo. Probabilmente solo uno degli aggettivi sopracitati si avvicina alla realtà dei fatti.

Tipo, avete presente quei film americani, in cui il manager di successo si alza la mattina, apre il guardaroba e scorre il dito tra i suoi mille completi di Brooks Brothers e Armani? Io faccio lo stesso, tra tute e pigiami. Sì, l’aggettivo era trasandato.

Bene, ora pensate che questi soggetti – che quando li leggete sui vostri schermi luminosi vi sembrano cool e ironici e informati, ma che in realtà hanno un baffo di nutella sulla guancia da un’ora e quarantacinque minuti e non se ne accorgeranno fino alla prossima capatina in bagno – immaginate che abbiano un posto in cui riunirsi e “lavorare”. Quando ho letto che aveva aperto il Blogfabrik le mie reazioni interne sono state contrastanti. Sarò sincera, dopo tutto vi ho appena detto che vivo in pigiama, non farò chi sa quale danno alla mia reputazione confessandovi che inizialmente c’è stata un po’ di invidia, ho pensato: “Che fico! Anche io voglio!”. Mi figuravo sognante un posto in cui recarsi tutti i giorni, condiviso con altre persone che fanno cose simili a te. Mi immaginavo ogni giornata come un’occasione per scambiarsi idee, sentirsi stimolati, allacciare contatti, creare nuove storie. Per di più in Oranienstraße, in uno spazio di co-working di 555 metri quadrati. Se la metratura avesse avuto un’unità, una decina ed un centinaio in più sarebbe stato il posto perfetto per me, perchè il pensiero subito successivo è stato: “vedere gente tutti i giorni, parlare, confrontarsi e peggio ancora: sentire la musica nelle cuffie” Naaa. Hasta la misantropia siempre. Il fatto è che mi piace camminare per casa sentendomi in A Beautiful Mind, ma sembrando in verità più Bettany Murphy in Don’t Say a Word.

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© The Secret Windows / Screenshot

Citazionismo hollywoodiano a parte, il Blogfabrik è nato da un’iniziativa dell’azienda Trunk e si propone come laboratorio creativo per content creators (perché il termine blogger, soprattutto in associazione con la parola fashion, provoca sempre uno sgradevole brivido freddo alla base della spina dorsale.) A quanto dicono le mie fonti, questo sarebbe il primo esperimento del genere nella capitale, chiaro, di spazi di co-working è pieno, ma non mi risulta di nessuno dedicato esclusivamente a sviluppatori di contenuti web. Anche perchè la vera novità è che l’affitto della scrivania lo paghi scrivendo per il magazine Daily Bread Mag, il quale si occupa, guarda caso, di documentare l’esperienza. Volendo ci si può candidare per una residenza con un form sul sito. Alcuni dei blog che al momento occupano gli spazi sono:  Notes of Ber­lin, Finding Berlin ,iHeart­Ber­lin, Im Gegen­teil, Tan­ze­kind, Art­con­nect Ber­lin e Mod­est Depart­ment.

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