Affittare appartamenti ammobiliati a Berlino: le nuove linee guida

Uno dei tanti aspetti del vivere a Berlino che lascia un po’ interdetti i nuovi arrivati dall’Italia è l’abitudine di affittare solo o prevalentemente appartamenti vuoti. Chi, per esempio, viene dall’esperienza degli affitti da “fuori sede” nelle grandi città italiane è abituato a entrare in un appartamento in affitto solo con le valigie e gli effetti personali, al massimo qualche libro e i piccoli elettrodomestici, sapendo però di trovare l’abitazione già fornita di tavoli, sedie, letti, divani, frigorifero, cucina, lavatrice e così via. Certo, la qualità non è sempre elevatissima, ma va più che bene, per esempio, per studenti o lavoratori precari. L’appartamento vuoto, normalmente, si ricerca appositamente, quando si ambisce a “sistemarsi” più a lungo. Gli appartamenti ammobiliati a Berlino, invece, sono l’eccezione.

I proprietari possono chieder affitti più alti per gli appartamenti ammobiliati a Berlino

Adesso, però, le cose stanno cambiando. Sempre più proprietari, infatti, scelgono di affittare le loro proprietà già fornite di mobili, poiché questo consente loro di richiedere un affitto più alto. Tuttavia, spesso il supplemento per i mobili non viene indicato separatamente nel contratto di locazione, creando difficoltà nel verificare se il limite di affitto viene rispettato. Questa situazione ha portato a numerose controversie tra inquilini e proprietari, considerando che gli affitti, nella capitale tedesca, sono regolati da un indice che pone limiti ai canoni mensili in base a parametri come la collocazione e le caratteristiche dell’edificio, le rifiniture dell’appartamento o l’anno di costruzione.

Al fine di evitare conflitti e garantire una maggiore trasparenza, le associazioni degli inquilini e dei proprietari di immobili a Berlino hanno concordato delle “linee guida per il supplemento per i mobili negli alloggi”.

Come si calcola il costo dei mobili nell’affitto: 2% totale al mese, con perdita di valore negli anni

Le linee guida stabiliscono che il supplemento dovuto per i mobili all’interno di un appartamento dovrebbe essere indicato separatamente nel contratto di locazione e il suo calcolo dovrebbe essere reso noto. Tuttavia, è importante tenere presente che queste raccomandazioni non hanno un valore legalmente vincolante, ma rappresentano solo un tentativo di autoregolamentazione del settore. L’obbligo di informazione del locatore riguardo al supplemento per i mobili, tuttavia è sostenuto dalla normativa che regola i limiti die canoni di locazione. Pertanto, in caso di controversia, il locatore si vedrà costretto a dettagliare le richieste economiche fatte all’inquilino.


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Per quanto riguarda l’importo del supplemento per i mobili, le linee guida si basano sulla precedente giurisprudenza di Berlino, in base alla quale il locatore può richiedere fino al 2% del valore attuale dei mobili come supplemento mensile. L’ammontare viene calcolato presumendo che i mobili abbiano una durata di dieci anni e che il loro valore diminuisca del dieci percento ogni anno. Ad esempio, se i mobili hanno un valore complessivo di 5.000 euro, il locatore può richiedere un supplemento di 100 euro al mese durante il primo anno. Al decimo anno, quando il valore dei mobili è di soli 500 euro, il sovrapprezzo sarà di soli dieci euro al mese.

Le linee guida specificano anche che non tutti i mobili giustificano un supplemento. Se vengono forniti solo mobili singoli, come un armadio a muro o un mobile da bagno, non sarebbe previsto, almeno in teoria, alcun supplemento. Inoltre, non è consentito richiedere un supplemento se il valore dei mobili è già incluso nel calcolo dell’affitto di base. Ad esempio, se una cucina attrezzata viene presa in considerazione nel calcolo del canone di affitto, il loro valore non può essere incluso anche nel supplemento.

Associazioni degli inquilini: soddisfatti per le nuove linee guida, ma non basta

Un recente studio condotto da Oxford Economics per conto del Ministero della Giustizia tedesco ha dimostrato che le linee guida per gli appartamenti ammobiliati sono necessarie. Secondo lo studio, il 27% degli annunci di affitto in Germania riguarda appartamenti ammobiliati. Tuttavia, solo il 36% degli inquilini intervistati conosceva i propri diritti o i limiti ai canoni di locazione previsti per questi appartamenti.

L’Alternative Mieter- und Verbraucherschutzbund (AMV), un’organizzazione di difesa degli inquilini, ha accolto positivamente le linee guida, ma ha sottolineato che dovrebbero essere introdotte regolamentazioni più severe. L’AMV propone che il supplemento per i mobili debba essere indicato separatamente per legge e che il suo importo massimo sia fissato all’1% mensile del valore corrente dei mobili.

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