Povera ma Sexy: “25 anni senza”

Muro di Berlino
© Dario J. Laganà
© Dario J. Laganà
© Dario J. Laganà I Norte.it

di Nora Cavaccini*

E a un certo punto è arrivata una folata di vento leggero, che e si è portata via uno dietro l’altro quei palloncini, e qualcuno rimaneva incastrato, si rifiutava di sganciarsi da lì.
Mentre i vecchi si abbracciavano, e noi tutti si stava immobili, attraversati dal medesimo alito, i bambini correvano invece appresso ai palloni, a quella spirale bianca nel cielo, arrampicandosi su, su, fino alla cima dei tralicci che ricordano il tracciato del Muro, mentre intanto quello grigio – il Muro vero – giaceva a pochi passi più là.
Bernauer Straße, quasi all’altezza di Nordbahnhof.
Oggi la strada è festosa, piena di gente, ma di solito, nella notte, di qui non ci passa mai nessuno.
Due sere fa, solo una volpe e io.
L’ho vista guardinga attraversare la strada e poi sparire fuggendo proprio tra le crepe del Muro, agilmente passare dall’Ovest all’Est in cerca di cibo, come fosse una facile cosa.
Tutto intorno era silenzio, e il silenzio era parte di qualcosa di più grande.
Non diversamente in questa piazza stamattina, quando è appena mezzogiorno, la Porta quella di Brandeburgo, e tutto deve ancora cominciare.
C’è un’insolita calma, di nuovo un silenzio, e la città si presenta al suo appuntamento con la storia con aria grigia e pungente, il cielo come un tetto; laggiù spicca appena l’oro della statua della Vittoria.
Poi uno squarcio. Irrompe la nona di Beethoven.
E già si piange.
Di gioia, di emozione, ciascuno per il suo passato, per i suoi muri, per quelli abbattuti e per quelli che verranno, mentre Freude, Freude, incalza la gioia –scintilla divina – incitando a sentirci uguali, tutti fratelli, figli di una realtà che cambia, (ma poi cambia davvero?), mentre sugli schermi passano immagini di una città altra, divisa, e di nuovo ci si commuove, prima col pensiero rivolto a coloro che ne fecero parte, poi provando ad immaginarsela – questa Berlino qui – che oggi è simbolo di unione, desiderio di libertà, pure così, pure se ci attanagliano le stesse paure, le stesse domande, su conflitti tutt’altro che sanati, sulle lacerazioni ancora evidenti, nel mondo, in noi, ma oggi no, oggiFreude, Freude, oggi è un inno alla gioia e alla speranza, alle crepe di un muro tra le quali potrà un giorno passare una volpe.
E intanto puf, un altro palloncino è volato via.

Clicca sugli indicatori MAPS per foto e informazioni sui luoghi che hanno ispirato il racconto

☟⬇⬇↓☟

*Questo post è stato pubblicato originariamente su Povera Ma Sexy – Postkarten aus Berlin, un progetto di Nora Cavaccini. Segui il progetto su Facebook.

Povera Ma Sexy – Postkarten aus Berlin è un “viaggio” fisico e letterario a Berlino. Un percorso che nasce dall’esperienza personale di chi scrive ma che, al tempo stesso, può rappresentare una via alternativa per scoprire la città. Per tutti coloro che, in un modo o nell’altro, ne subiscono il fascino. Berlinesi e non.

Ogni post è costituito da un breve un racconto. A ogni racconto è associata una mappa. Qui, cliccando sugli indicatori, comparirà una descrizione. Si tratta di informazioni “turistiche” che non mirano ad essere esaustive ma a collocare meglio il racconto nei luoghi che lo hanno ispirato.