Estrema destra tra le fila dell’esercito: un ritornello non sconosciuto

di Arianna Tomaelo

Che le fila delle forze armate si ingrossino anche grazie alla militanza di esponenti di estrema destra è qualcosa che già si sapeva: molto spesso la partecipazione a gruppi armati organizzati attrae idealisti di destra che cercando in queste realtà una realizzazione alle proprie fantasie.
Tuttavia i dati che riporta il MAD, l’intelligence tedesca che si occupa dell’apparato militare, fanno suonare un campanello d’allarme: infatti, in Germania, ciò sembra più che una coincidenza. Dal 2008 i militari identificati come simpatizzanti di estrema destra sono oltre 200, dato che mette in allerta e fa sorgere timori rispetto a situazioni che potrebbero crearsi qualora questi personaggi volessero usare la preparazione tecnica militare in loro possesso per far insorgere le propria causa.

Irene Mihalic, portavoce dei Verdi, si è particolarmente esposta in merito alla questione, portandola alla luce nel conteso di un’indagine parlamentare dove si pretendeva maggior controllo da parte del MAD nel reclutamento dei nuovi militari. Il presidente della MAD Gramm ha controbattuto dicendo che queste cifre vanno calando di anno in anno, specie da quando, nel 2011, venne abolita la leva obbligatoria in Germania.
La questione è stata messa sotto osservazione da parte del Parlamento, che, preoccupato per possibili attacchi provenienti direttamente dallo stesso esercito, ha deciso di seguire più attentamente la questione. Proprio grazie a queste analisi approfondite, in aprile un agente dell’esercito è stato smascherato mentre conduceva una doppia vita come rifugiato siriano e pianificava un attacco terroristico.
Tuttavia, questi dati non rappresentano nulla di nuovo o sconvolgente: l’estrema destra è presente nei gruppi armati, è una realtà, e non solo in Germania. Proprio qualche mese fa si discusse animatamente se concedere o meno una medaglia ai poliziotti che avevano “fermato” l’attentatore di Berlino, prima di scoprire che le loro pagine social pullulavano di pubblicazioni a sfondo fascista ed estremamente razziale.

Interessante è invece il fatto che la Germania si preoccupi di portare alla luce un tema come questo: altri Paesi con lo stesso “problema”, come l’Italia, peraltro perfettamente coscienti di averlo, non hanno mai sollevato la questione pubblicamente, nemmeno a fronte di episodi concreti di violenza da parte delle forze dell’ordine nei confronti di civili.
L’abuso del potere da parte di una fetta dei sostenitori dell’ordine è una questione che si perpetua da sempre nella società, sostenendo la diffusione dell’idea che militari e polizia siano, molto spesso, una massa di nostalgici che cerca di rievocare certe fantasie. Quanto di vero c’è in tutto ciò?