Lidl Italia: infiltrazioni mafiose nella catena di supermercati fondata in Germania

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Lo scorso maggio, in Italia, il pool antimafia di Milano ha rilevato infiltrazioni mafiose legate alla cosca Laudani in quattro delle dieci direzioni generali della Lidl, catena di supermercati fondata in Germania e appartenente alla Holding company Schwarz Gruppe.
Le infiltrazioni si sono verificate in Lombardia, Piemonte e Sicilia e hanno determinato l’inquinamento di una serie di appalti attraverso lo strumento della corruzione e del passaggio di informazioni illecite a consorzi di cooperative controllate dalla mafia. Le quattro direzioni sono collegate a più di duecento punti vendita e quattro centri logistici.
Le accuse contestate sono di associazione a delinquere finalizzata al perpetramento di reati tributari, ricettazione, appropriazione indebita, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, favoreggiamento e corruzione.

L’operazione, condotta dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm Paolo Storari insieme alla Guardia di Finanza di Varese e alla Squadra Mobile della Questura di Milano, ha portato finora a quattordici arresti, tra cui quelli di cinque imprenditori, e al commissariamento per sei mesi di parte delle direzioni interessate.

L’ordinanza del gip Fanales, con cui sono stati adottati i succitati provvedimenti parla di “stabile asservimento di dirigenti della Lidl Italia s.r.l., preposti all’assegnazione degli appalti, onde ottenere l’assegnazione delle commesse, a favore delle imprese controllate dagli associati, in spregio alle regole della concorrenza e con grave nocumento per il patrimonio della società appaltante”.

Lidl Italia ha replicato di “non essere indagata, ma di essere parte lesa” e dichiarato che “le indagini coinvolgono società terze che operano nell’ambito dei servizi di sicurezza, manutenzione/riallestimenti interni e movimentazione dei relativi materiali”.
L’azienda ha inoltre precisato che “il dipendente indagato non è un dirigente e nei suoi confronti la società ha sin da subito assunto ogni opportuno provvedimento”.
Ha infine sottolineato di collaborare attivamente con le autorità nelle indagini e che i settori commissariati sono esclusivamente quelli “legati ai servizi di sicurezza, manutenzione/riallestimenti interni e movimentazione dei relativi materiali, senza alcuna influenza sull’operatività quotidiana dell’azienda”.

La notizia è stata riportata dalla stampa italiana, ma anche da Mafia? Nein Danke, associazione impegnata nella lotta alle mafie in Germania e nata a Berlino in risposta alla strage di Duisburg.