ANTEPRIMA – 5 domande a Giovanna Zucconi

Giovanna Zucconi

Giovanna Zucconi è giornalista, imprenditrice, autrice e conduttrice di programmi culturali per la radio e la televisione (“Pickwick”, “Sumo”, “Che tempo che fa”). Ha ideato e diretto per Feltrinelli “Effe”, rivista di culto tra migliaia di appassionati di libri. Vive sull’Appenino piacentino, ha un’azienda agricola dove coltiva lavanda e altre essenze per la produzione di fragranze. Ha creato “Serra&Fonseca”, marchio di profumeria artistica che esplora le connessioni fra profumo e letteratura, arte, design.
Il 24 gennaio verrà a Francoforte e a Würzburg a presentare il libro “La sua voce è profumo“. Noi la incontreremo in quella circostanza, nell’ambito del nostro ciclo di incontri con gli autori italiani chiamato “Un libro al mese”.

CoverlibroZuccconi

Ciao Giovanna, la tua è una passeggiata letteraria tra aromi, odori, fragranze.
Nell’attesa di incontrarti di persona il 24 gennaio, gli amici tedeschi e italiani desiderano sapere in ANTEPRIMA qualcosa di te. Se sei d’accordo vorrei proporti 5 domande, affinché tu possa soddisfare la loro curiosità. Sei pronta?

Prontissima! E con grande piacere.


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1) Giornalista, scrittrice, ideatrice e conduttrice di programmi ed eventi culturali e non da ultimo imprenditrice: ci racconti quando e come sono nate queste tue plurime passioni?

Sono fortunata. Per molti anni ho fatto il lavoro più bello del mondo: leggere, scrivere, conoscere persone di valore, parlare alla radio e in televisione. Poi ho creato Serra&Fonseca, piccolo marchio di profumeria che esplora i rapporti fra l’arte del profumo e le altre arti, dalla letteratura al design all’artigianato italiano di eccellenza.
Plurime passioni, indubbiamente, e una doppia vita abbastanza impegnativa. Però in fondo questi due mondi, e questi due mestieri, sono una cosa sola. Entrambi hanno a che fare con il racconto. È racconto la letteratura, il cuore della mia vita, non solo professionale. Meno intuitivamente anche il profumo è espressione di sé, viaggio in tempi e luoghi remoti, immaginazione: è cioè, in una parola, racconto (oggi si preferisce dire narrazione).
Il libro che avrò il piacere di presentarvi perlustra i legami, poco conosciuti ma entusiasmanti, fra letteratura e profumi. Ed ecco che le due passioni e i due mestieri si saldano.

2) Nelle pagine letterarie (e non solo) che hai inserito nel tuo libro c’è tutto e di tutto: personaggi, corpo, mondi e pensieri, curiosità, riferimenti musicali e poetici: c’è un filo rosso che ti ha permesso di realizzare questa “passeggiata olfattiva”?

È perché nell’olfatto c’è tutto e di tutto! Seguire le scie profumate o anche maleodoranti lasciate da poeti e romanzieri è una maniera sbieca per parlare di religione, erotismo, esotismo, memoria, guerra, utopia, razzismo, perfino della lotta di classe. Nel libro, ciascun capitolo riunisce citazioni diverse su uno di questi argomenti, cucite insieme da una voce che racconta. Come in una passeggiata, hai tanti stimoli da gustare poco per volta, lentamente. Forse troppi, in effetti. Collezionavo (ognuno ha le sue stranezze) brani letterari sul profumo e sull’olfatto. Decine, se non centinaia, di poesie, racconti, interi romanzi, frasi folgoranti. Ho dovuto escludere testi anche essenziali, primo fra tutti “Il profumo” (Das Parfum) di Patrick Süskind, per questioni di diritto d’autore.
Per scrivere il libro, ho avuto solo un paio di mesi. Come diceva Pascal, non ho avuto il tempo di essere breve.

3) Profumo quindi sono e annuso dunque vedo: può un senso così impalpabile creare identità e orientarci nelle “sensazioni e percezioni del mondo”?

L’essere umano non ha capacità olfattive particolarmente sviluppate, però è l’unico animale in grado di combinare sostanze odorose per creare una fragranza. Un profumo è un’opera, un oggetto culturale, anche se nel mondo occidentale manca la consapevolezza diffusa di quanto una fragranza sia un codice linguistico. Scegliere un profumo significa scegliere come raccontare se stessi. E certamente annusare il mondo (un luogo, una persona) è una maniera per conoscerlo. Trovare le parole per descrivere questa dimensione così importante e così negletta è difficilissimo, ma gli scrittori aprono per noi anche questo orizzonte affascinante.

4) Da Leopardi a D’Annunzio, passando per Calvino, fino a Camilleri: che ruolo hanno fragranze, aromi, odori, nella letteratura italiana?

Alcuni scrittori “usano” spesso e volentieri la potenza evocativa o descrittiva di un profumo. Penso per esempio ad Andrea Camilleri, che ha persino un titolo olfattivo, “L’odore della notte”, o a Gianrico Carofiglio, per restare ai nostri contemporanei.
All’inizio del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, i profumi languidi e quasi decomposti del giardino principesco sono un riassunto dell’intero romanzo, mentre ai cinque sensi Italo Calvino ha dedicato le sue ultime energie creative, la sua opera estrema. Ciascuno a suo modo, insomma, adopera l’elemento olfattivo oppure lo rifiuta (Gadda, per esempio, era ipersensibile agli odori e quindi li detestava).
Credo che uno studio approfondito del ruolo di fragranze e aromi nella nostra letteratura non esista ancora. Lo sapevate, per esempio, che c’è un romanzo italiano che si intitola “Il Profumo”, proprio come quello di Süskind?

5) Per Giovanna letteratura ed imprenditoria sono…?
Questa è facile. Sono la vita. Sono il piacere di scoprire e conquistare mondi. Riguardo all’imprenditoria, in Italia almeno, avrei parecchio da dire su quella spaventosa zavorra che è la burocrazia: cioè il contrario della vita e del piacere. Ma in questa occasione tralascio, meglio parlare con voi di cose belle.

Grazie Giovanna, ti aspettiamo per continuare a dialogare con te martedì 24 gennaio, alle ore 19.00, presso la sala eventi ENIT di Francoforte (Barckhausstr. 10) e mercoledì 25, alle ore 20.00, a Würzburg, nella “Buchhandlung Neuer Weg”.

Intervista  a cura di Michele Santoriello

Consolato Generale d’Italia Francoforte –Ufficio Cultura

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