Artemis ed Hell’s Angels? Il più grande bordello di Berlino respinge ogni accusa

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Photo by Mark Sardella©

Risale ormai ad aprile il mega-raid contro Artemis, il più grande bordello di Berlino e meta del turismo sessuale internazionale. Ricordiamo che in quella circostanza 900 esponenti delle forze dell’ordine sono stati impiegati in un’operazione che ha portato alla chiusura della struttura e all’arresto di sei operatori e quattro prostitute. Tra le accuse contestate il traffico di esseri umani, lo sfruttamento di lavoro nero e l’evasione fiscale. Gli inquirenti hanno in seguito espresso la loro soddisfazione nell’ambito di una seguitissima conferenza stampa.

Secondo quanto sostenuto da “Die Welt”, però, proprio queste dichiarazioni pubbliche potrebbero creare problemi a chi ha forzato i toni con i media.
I rappresentanti legali degli indagati hanno infatti parlato di un ingiustificabile attacco pubblico condotto ai danni di un’impresa senza veri elementi di prova e senza la dovuta distanza emotiva che in questi casi si impone. Tra le frasi più gravi riportate alla stampa nell’ambito dell’inchiesta spicca in particolare “le donne erano sfruttate come schiavi in un campo di cotone“.
Secondo quanto sostenuto dai legali ci sarebbero invece delle incongruenze tra la rappresentazione mediatica della situazione e quanto in realtà appare nel fascicolo istruttorio. In relazione agli illeciti fiscali Silvin Bruns, legale di Artemis, ricorda che Artemis, negli ultimi dieci anni, ha ricevuto 40 controlli senza che nulla risultasse fuori posto e che durante lo stesso periodo ha pagato al Finanzamt di Berlin-Charlottenburg 4.164.680 euro di tasse.

Riguardo all’accusa di avere con le prostitute rapporti di lavoro dipendente ma sotto la dicitura formale del free lancing, al fine di non investire nella loro protezione sociale, Bruns contrappone invece il fatto che il 10 marzo 2013 Artemis sia stata controllata soprattutto al fine di accertare dinamiche di lavoro nero. Si parla anche di un controllo effettuato il 14 marzo 2014, che non avrebbe rilevato nulla di irregolare, e di un altro controllo risalente al novembre 2011, tutte date in cui l’accusa sostiene accadessero illeciti.

Novanta donne sono già state ascoltate e stanno subendo un controllo dei documenti. Intanto l’analisi dei fatti si arricchisce di un nuovo elemento, specie dopo un controllo della polizia risalente all’11 marzo. Si parla infatti di una presunta collusione di alcune prostitute del bordello con il famigerato gruppo degli Hell’s Angels. Ad Artemis le prostitute pagano una sorta di biglietto di ingresso, per poter esercitare. Sembra invece che le sex workers legate agli Hell’s Angels, che risulterebbero in tutto dieci o quindici, avessero accesso gratuito e fossero quindi economicamente agevolate. Gli inquirenti si rifiutano di riferire i dettagli dell’inchiesta, pare comunque che alcune delle prostitute “collegate” al celebre gruppo di motociclisti mandassero soldi a membri degli Hell’s Angels fuggiti in Turchia.

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