Un buon anno in Crucchia

gutesjahr
 di Miriam Franchina

Un buon anno in Crucchia

Aggirandomi per la rete, mi sono imbattuta in questo augurio di buon anno in crucchia per il 2015 e non ho potuto esimermi da un’ennesima indagine etimologica da poltrona a suon di click.

null-acht-fünfzehn o 08/15 è un’espressione
che sta per “niente di speciale, piuttosto scialbo”

Niente cabala, c’entra la MG 08/15, una mitragliatrice di conio crucco; e 8 e 15 altro non sono che gli estremi del suo compleanno: nata nel 1908 e modificata nel 1915, a quanto pare migliorandone l’efficienza, ma peggiorandone il materiale. Insomma, niente di particolarmente sfavillante.

Come è noto, poi, l’unità nazionale si raggiunge spesso anche a colpi di arma da fuoco, e la MG 08/15 è stata la prima a prodursi su scala federale, diventando l’equipaggiamento base per i soldati tedeschi, a differenza delle precedenti forniture diversificate su scala regionale. Da qui la connotazione di qualcosa di uniforme, magari pratico, ma non attento alle esigenze dei singoli.

Se aggiungete che l’arma era quella con cui i soldati tedeschi regolarmente dovevano allenarsi, ecco sviscerato il singolare modo di dire, che rimanda ad un’idea di routine noiosa.

Non resta che augurarsi di scampare a questa combinazione numerica, sperando di esser tutti ben “scivolati” (come da augurio crucco, Guten Rutsch) nel 2015.

E, come si sa, un click tira l’altro, per cui ecco che ci si chiede perché mai i tedeschi vogliano scivolare nell’anno nuovo: niente a che vedere con tonfi dovuti a ghiaccio e neve, ma nemmeno l’etimologia pare vederci troppo chiaro su questa espressione. A voi scegliere se preferite seguire la pista ashkenazita “rosch”, che significherebbe “principio, inizio”; oppure lo slittamento (é il caso di dirlo) lessicale da “Reise”, viaggio.

Tuttavia, in riferimento al clima di norma poco clemente di fine d’anno, resta il modo di dire “Silvester Wind und warme Sunnen, wirft jede Hofnnung in den Brunnen!“, ovvero se a Capodanno c’é bello, con sole e vento, ogni speranza è vana.

Per chi è espatriato in Länder dove si festeggia l’Epifania, non ci si stupisca se all’improvviso sulle porte di mezza città compaiono le lettere C+M+B: stanno per “Christus Mansionem Benedicat” e segnalano che gli abitanti hanno dato un obolo o qualche frutto ai bambini che li raccolgono per beneficenza.

Del resto, i magi si chiamavano Caspar, Melchior und Balthasar, e i bambini in processione li ricordano con copricapi e mantelli.


Zugspitze montagna

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