La Berlino nascosta nelle canzoni di David Bowie: un tour geografico-musicale

© Arturo Robertazzi
© Arturo Robertazzi
di Arturo Robertazzi
(pubblicato originariamente su Scrittore Computazionale)

Dopo dieci anni di silenzio, lo scorso 6 gennaio 2013, David Bowie ha pubblicato un nuovo singolo. La canzone, nostalgica ed ipnotica, si intitola Where are we now?. Quando l’ho ascoltata, me ne sono subito innamorato. E ho avuto questa idea: seguire le istruzioni contenute nel testo per realizzare un #BowieTour, un mini tour (con foto) di Berlino. Ed ecco qui cosa ho scoperto.

“Had to get the train from Potsdamer Platz”

© Arturo Robertazzi
© Arturo Robertazzi

Da Neukölln a Potsdamer Platz
David Bowie viveva a Schöneberg (Hauptstraße 155), io invece vivo a Neukölln, e da qui faccio cominciare il tour, da Hermannplatz (map). Alla fermata di Sonnenallee, salgo sull’autobus M41 diretto ad Hauptbahnhof. È un autobus che prendo spesso, con musica nelle cuffie. Mi piace la strada che fa e due o tre cosette sono da non perdere.

Willy-Brandt-Haus (map)
È la sede del partito di centro sinistra tedesco SPD e prende il nome da Willy Brandt, cancelliere  della Germania Ovest dal 1969 al 1974, ricordato anche per la sua Neue Ostpolitik. Al Willy-Brandt-Haus vale la pena venirci per le mostre fotografiche gratuite organizzate periodicamente. Fino al 27 Gennaio la sede dell’SPD ospita la retrospettiva di Tony Vaccaro, fotografo italo-americano reso celebre dalle foto scattate in Europa nel 1944-1945.

Anhalter Bahnhof
Dopo i bombardamenti su Berlino da parte degli alleati, della stazione Anhalter Bahnhof (map) ne rimane solo la facciata. Quasi trasformata in una piscina nel periodo nazista, poi diventata tristemente famosa per le deportazioni degli ebrei berlinesi, l’Anhalter Bahnhof è ancora in piedi e, anche se un po’ malconcia, conserva tutto il suo fascino.

Martin-Gropius-Bau (map)
È uno dei musei più interessanti di Berlino, con un’offerta di tutto rispetto. L’edificio in stile neo-rinascimentale fu realizzato dagli architetti Martin Gropius e Heino Schmieden per ospitare un museo di arti applicate. Relegato al confine tra Berlino est e Berlino ovest, dopo la Caduta del Muro il museo ha riguadagnato una posizione più centrale e il prestigio che si merita.

Sitting in the Dschungel On Nürnberger Strasse”

© Arturo Robertazzi
© Arturo Robertazzi

Da Potsamder Platz a Schöneberg
Poche fermate sulla linea U2 e arriviamo a Zoo. Non c’entra molto con il #BowieTour, ma, insomma, ricorderei che la stazione di Zoologischer Garten (map) è la stazione di Zoostation degli U2 e del libro (e poi film) i “Ragazzi dello zoo di Berlino” che in tedesco, infatti, si intitola: Wir Kinder vom Bahnhof Zoo. In dieci minuti, seguendo a piedi Budapester Straße (map), strada che costeggia il Tiergarten, arriviamo a Nürnberger Straße. Il perimetro delimitato da queste due strade con Tauentzienstraße è uno dei centri commerciali di Berlino, con negozi a cinque entrate e borse da migliaia di euro, così diversa, forse, dalla Berlino di Bowie.

Dschungel: il club ora hotel di lusso
Ai numeri 50-55 di Nürnberger Straße c’era il Dschungel (map), il club frequentato da David Bowie, Iggy Pop e poi Nick Cave. Oggi è un hotel di lusso, l’Ellington. Eppure vale la pena venir fin qui, l’edificio è imponente e ha una storia che va raccontata: negli anni venti era un club in divisa Nazista, dopo la seconda guerra mondiale ospitò il Badewanne club, dove si esibirono artisti come Duke Ellington e Ella Fitzgerald, negli anni settanta riaprì con il nome di Dschungel. E questa era l’aria che si respirava nel Dschungel nel 1986.

La scultura e la Gedächtniskirche
Nel mezzo di Tauentzienstraße (map) giace la famosissima scultura “Berlin“, simbolo della natura frammentata della città. Altra attrazione da non perdere (ora è pero in ristrutturazione), al centro di Breitscheidplatz (map), è la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche: danneggiata durante la guerra, la chiesa è una delle testimonianze più toccanti della distruzione subita da Berlino durante la seconda guerra mondiale.

“A man lost in time Near KaDeWe”

© Arturo Robertazzi
© Arturo Robertazzi

Il KaDeWe (map)
È l’abbreviazione di Kaufhaus des Westens, che significa “Grande Magazzino dell’Ovest”. E in effetti è così: è il centro commerciale più grande dell’Europa Continentale (ma Harrods a Londra è ancora più grande). A dire la verità, non credo che Bowie ci andasse spesso, il KaDeWe è un inferno commerciale a otto piani, con sessantaquattro scale mobili, ventisei ascensori e cinquantamila visitatori giornalieri. Non mi sorprende affatto che Bowie si sentisse, passando di fianco al KaDeWe, un uomo perduto nel tempo.

Wittenbergplatz: la stazione Art-Nouveau
Molto più interessante del KaDeWe è la stazione Wittenbergplatz (map). Una delle prime stazioni aperte a Berlino, nel 1902, è caratterizzata da una splendida facciata in Art-Nouveau costruita nel 1913. Curioso è il segnale “Wittenbergplatz” in London style, donato dalla London Transport nel 1952 per festeggiare i cinquanta anni della stazione berlinese.

“Twenty thousand people Cross Bösebrücke”

© Arturo Robertazzi
© Arturo Robertazzi

Da Schöneberg a Prenzlauer Berg: il Bösebrücke
Il Ponte Cattivo (questo significa Bösebrücke) unisce Bornholmer Straße in Prenzlauer Berg con Gesundbrunnen (map), divise un tempo dal Muro di Berlino. Il 9 novembre 1989, giorno della caduta del Muro, i cittadini della DDR cominciarono ad arrivare nei pressi del ponte. Ai primi fu concesso il permesso di attraversare il confine, ma con il trascorrere delle ore, sempre più persone si ammassarono ai controlli. Le guardie di frontiera dovettero aprire i cancelli. In poco più di due ore circa 20.000 persone attraversarono senza controllo il ponte raggiungendo così Berlino Ovest.

Da Prenzlauer Berg a Friedrichshain
Dopo aver scattato un po’ di foto al ponte (sabato, forse per il freddo, c’era solo un’anima ad attraversarlo), cerco la maniera per tornarmene a Neukölln. A una decina di metri dalla stazione della S-Bahn Bornholmer Straße scorgo la linea del tram M13, il cui capolinea è Warschauer Straße (map). Questa splendida stazione nel quartiere di Friedrichshain, a ridosso dell’Oberbaumbrücke, mi sembra un’ottima conclusione per il #BowieTour.

Dal finestrino del tram, imbiancata da un paio centimetri di neve, si fa guardare, un po’ ritrosa, la periferia di Berlino est. Where are we now? è un’ottima colonna sonora per lo spettacolo. La ascolto diverse volte e penso che un giorno lontano, che quando arriverà non sembrerà più essere così lontano, ricorderò i miei giorni berlinesi con nostalgia come Bowie e come Bowie mi dirò as long as there’s sun, as long as there’s rainas long as there’s fire, as long as there’s me.

Maggiori informazioni su Arturo Robertazzi:

Arturo Robertazzi, lo “scrittore computazionale” che racconta il lato dark di Neukölln (di Oriana Poeta)

Il sito ufficiale di Arturo Robertazzi

La pagina Facebook di Scrittore Computazionale

Leggi anche:

L’intervista dimenticata a David Bowie