Le fotografie di Harald Hauswald riportano i colori nella DDR

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© Harald Hauswald

Il cielo sopra Berlino Est, durante la DDR, era grigio. O almeno, quello era il colore predominante nei tanti reperti fotografici e video che sono arrivati fino a noi. Grigie sembravano essere le strade, i palazzi, le persone.

Oggi, però, una nuova collezione fotografica riporta i colori nella Repubblica Democratica: l’opera, che porta la firma dell’acclamato fotogiornalista Harald Hauswald, è contenuta in un nuovo libro, intitolato “Distant East. The Final Years of the GDR”.

Nato a Radebeul ma cresciuto a Dresda, Hauswald ha lavorato per anni nelle poste di Prenzlauer Berg, dove si è trasferito a 24 anni. “Non trovavo lavoro come fotografo”, spiega oggi alla Deutsche Welle. “Ma portavo sempre con me la mia macchina fotografica, ed è così che ho cominciato a documentare la vita nella città“.

Protagonisti dei suoi bellissimi scatti sono gli abitanti comuni, incrociati passeggiando per la strada: “Il governo era una merda, ma le persone erano grandiose”, ricorda oggi il fotografo. Ritratti di vita quotidiana, come le famiglie in coda fuori dal macellaio o una coppia di punk appostata davanti ad un cinema, rispecchiano fedelmente l’atmosfera variegata di quegli anni.

La particolarità degli scatti di Hauswald sta nell’utilizzo di una pellicola a colori, evento abbastanza raro di quei tempi nella Germania Est. Il fotografo utilizzava l’unico laboratorio attrezzato per lo sviluppo multicromatico, il Berliner Verlag di Alexanderplatz. “Sviluppavo le mie pellicole lì, e poi spedivo i negativi oltre il confine, a Ovest”.

Hauswald era uno degli oppositori al regime, monitorato costantemente dalla Stasi. “Mi sentivo in trappola”, racconta. “Volevo mostrare la verità, ma sui media ufficiali tutto era edulcorato. C’era una grande contraddizione tra ciò che veniva raccontato e ciò che accadeva davvero. È stato proprio questo contrasto a spingermi a fotografare”.

Harald Hauswald sito ufficiale

© Harald Hauswald
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