“Ho lasciato l’Italia a passo di danza, Berlino mi ha dato fiducia”

© Mikele Ferra
© Mikele Ferra

 di Juli Piscedda

“La danza è un’arte effimera. Finisce quando termina lo spettacolo. L’indomani si replica ma è un giorno diverso”. La pensa così Maria Giambona, ballerina professionista presso lo Staatsballet di Berlino. Maria, siciliana di origine ma berlinese di adozione, ci racconta la sua esperienza berlinese e i motivi che l’hanno portata a lasciare l’Italia.

“Ho scoperto la mia passione per la danza all’età di 11 anni”, racconta Maria, “ho iniziato a frequentare una scuola a Palermo. Successivamente, su consiglio di un’amica che lavora all’Opera di Parigi, mi sono trasferita a Marsiglia per frequentare un importante Accademia. È stata lei a notare il mio talento per la danza”. Inizia cosi l’avventura della ballerina lontana dall’Italia, prima in Francia poi in Germania.

“È stata la decisione più giusta, in Italia non avrei avuto le stesse opportunità”, prosegue. “Ho vissuto in Francia, dai 14 ai 18 anni, poi mi sono trasferita a Düsseldorf ma dopo un anno ho deciso di ritornare in Italia. Ho lavorato prima a Milano poi a Firenze, dove mi sono trovata molto bene. Ero convinta di avere trovato, finalmente, il mio posto. Ma i continui tagli e problemi economici mi portavano a lavorare in modo discontinuo. Avevo solamente un sogno: poter ballare tutti i giorni. Quando ho saputo che Vladimir Malakhov, direttore dello Staatsballet di Berlino, reclutava artisti per la sua compagnia ho deciso di ripartire per la Germania. In Italia non vedevo futuro”.

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© Mikele Ferra

Maria è arrivata a Berlino nel 2004, dopo aver superato le rigide selezioni dello Staatsballet. Oggi fa parte di un importante corpo di ballo e non rimpiange la sua scelta. “Sono contenta di far parte dello Staatsballet, prosegue Maria, il nostro direttore Malakhov è arrivato a Berlino dieci anni fa, ha unito tre importanti compagnie creandone una sola, quella attuale, che l’anno prossimo celebrerà il suo decimo anniversario. Per l’occasione sono già previste delle premiere particolari e sarà tutto ancora piu importante perché sarà anche il suo ultimo anno dopodiché dal 2014/2015 verrà sostituito”.

La danza è un’attività impegnativa. Oltre ad una preparazione intensa richiede costanza e una buona dose di sangue freddo per contrastare emozione e adrenalina pre – spettacolo. “Il momento in cui non sentirai più l’adrenalina prima di salire sul palcoscenico significherà che la passione sarà svanita”, continua la ballerina. “Sono sempre state queste le parole della mia insegnante di danza. Attualmente mi alleno 8 ore al giorno, dalle 10.30 alle 19.00. Prima di uno spettacolo ci incontriamo due ore prima per prepararci. Make-up, capelli, costumi di scena e l’elemento fondamentale: scaricare lo stress”.

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© Enrico Nawrath

“Quando c’è una premiere, nonostante le prove, senti l’energia del pubblico, gli occhi puntati e la tensione delle persone”, racconta Maria, “questo fa aumentare l’emozione. Quando sei dietro le quinte senti l’adrenalina che sale e vorresti scappare via ma appena appoggi il primo piede sul palcoscenico la tensione si scarica e pensi ‘sta capitando proprio a me’. Ovviamente più riesci a rilassarti meglio è, dopodiché ti concentri sui passi e inizi a danzare”

L’esperienza degli italiani all’estero è soggettiva. Molti emigrati hanno nostalgia dell’Italia, altri al contrario si integrano senza problemi. Quella di Maria è un’esperienza particolare. “Io non mi sento emigrata, mantengo ciò che sono, mi sento un’italiana che vive ovunque. Amo il cibo e il clima italiano. Mi manca la mia terra ma sono abituata a viaggiare, sono andata via da casa all’età di 14 anni”. Firenze, Milano, Roma, Verona, tutte città con una vasta offerta culturale.

Quali sono i fattori che differenziano il nostro paese dalla Germania? “Ciò che cambia è l’approccio”, spiega Maria. “In Italia si va a teatro molto meno, la gente preferisce stare a casa a guardare la televisione che propone un’infinità di Talent Show. Tutto ciò che passa sul grande schermo viene percepito come oro colato, come se essere ammessi ad un Talent Show o a delle competizioni televisive sia prestigioso. Non sanno che il sogno dei ballerini di programmi come ‘Amici’, in realtà, è quello di essere presi in una vera compagnia di ballo. Qui in Germania è esattamente l’opposto. La gente ama andare al Teatro, continua la ballerina, è un appuntamento fisso e più emozionante di qualsiasi Talent Show”.

Se ricevessi una proposta di lavoro dall’Italia accetteresti? “Si, amo l’Italia e in quel caso non esiterei un attimo. Qua sto bene ma è tutto troppo lineare e schematico. Non rinuncerò mai alla creatività e alla passionalità mediterranea”, conclude Maria. “Non per caso il nostro viene definito il ‘Bel Paese'”.

1 COMMENT

  1. ciao Mikele
    sono un papà e sto affrontanto questa tua scelta da genitore in quanto la mia piccola 12 anni è stata selezionata per fare una settimana al Staatsballet di Berlino, avendo già passato le preselezioni.
    Naturalmente questo emoziona ma vorrei sapere in base alla tua esperienza quali consigli mi puoi dare.
    Grazie e tantissimi auguri per la tua professione!!

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