Il festival del porno a Berlino: i film più belli

di Matteo Colombo

(pubblicato originariamente su Gay.tv)

Il cinema gay vi annoia? I film LGBT vi sembrano sempre più vecchi e conservatori? Forse è perché si sono scordati del sesso, e noi con loro, oppure lo viviamo male. Questo almeno sembrano rispondere da Berlino, una città che non ha un festival di cinema gay o lesbo in senso stretto, e ne ha invece uno dedicato alla pornografia: il Berlin Porn Film Festival 2012 (clicca qui per il sito ufficiale), inaugurato mercoledì e giunto alla sua settima edizione.

Con successo crescente, grazie a una formula che parte dal porno per esplorare il sesso in modi sorprendenti. E ovviamente senza barriere: film etero, gay, lesbo, transgender, espliciti e meno espliciti, arty e commerciali, vintage e d’animazione, documentari e cortometraggi, più uno specifico focus su sex worker e prostituzione. Il tutto rimpolpato da dibattiti, conferenze e laboratori (di bondage, quest’anno, o su come realizzare il proprio porno casalingo). L’obiettivo è rimettere il sesso in buona luce, alleggerendolo da tabù e pregiudizi. Sono berlinesi anche gli orari, con proiezioni infrasettimanali fin dal mattino (lavorare, anyone?), ma anche parecchie repliche. Se per caso vi trovate da quelle parti o vi interessa approfondire, ecco un po’ di titoli da non perdere:

1) Per chi pensa che la famiglia sia tutto

Chroniques sexuelles d’une famille d’aujourd’hui, di Jean-Marc Barr & Pascal Arnold
Il film d’apertura, tanto per cominciare, di porno non ha praticamente nulla. O meglio, sì: le scene di sesso sono tante e tutte molto esplicite, ma perfettamente funzionali a una riflessione comica e tenera su come sarebbe se in famiglia si potesse parlare di sesso senza remore. Uno dei due registi, Barr, è stato attore-feticcio di Lars von Trier, nonché il charmless man dell’omonimo video dei Blur.

2) Per chi stava meglio quando si stava peggio
Retrospettiva Wakefield Poole
Quattro film (Boys in the Sand, Bijou, Moving! e Take One) per celebrare Wakefield Poole,classe 1936, ballerino e attore prestatosi al cinema negli anni Settanta, con una serie di regie porno eleganti,visionarie e di successo che inaugurarono il «porno-chic» in anticipo su Gola profonda.

3) Per chi crede che fare il porno sia uno spasso

Il n’y a pas de rapport sexuel, di Raphaël Siboni
Forse il miglior film del festival, interamente realizzato con i dietro le quinte di un noto produttore francese di «gonzo» (quei porno amatoriali dove chi filma se la spassa come chiunque altro). Un collage surreale e spesso illuminante di momenti di noia, attese, comicità involontaria e riflessioni esistenziali. Clicca qui per vedere il trailer.

4) Per chi ha la fissa della trama

The Endless Possibility of Sky, di Todd Verow
Un titolo da applausi che nasconde un porno vero, anche se artistoide, cupissimo e con una storia degna di tale nome. Pare che oggi la tendenza sia questa: i consumatori di pornografia rivogliono film veri, che stiano in piedi indipendentemente dal tasso di genitali.

5) Per chi sogna l’Oscar
Uncle Bob, di Robert Oppel
Un pezzo di storia del movimento gay stranamente non ancora raccontato: Robert Oppel, divenuto famoso come lo streaker che nel 1974 sfrecciò nudo sul palco degli Academy Awards accanto a un perplesso David Niven, fu soprattutto un’attivista e artista underground, amico di Harvey Milk e come lui misteriosamente assassinato. Il nipote (omonimo) indaga sulla sua vita e sulla sua morte.

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