Berlino, la follia del train surfing

Photo by great deku tree©
train surfing photo
Photo by great deku tree©

L’era dei social e dell’esibizionismo estemporaneo ha spesso visto ragazzi, soprattutto molto giovani, esibirsi in imprese folli all’interno degli spazi urbani. Dai roofer che si divertono a camminare sui tetti ai free climber di ogni tipo che si arrampicano sui palazzi, qualunque spericolato abbia una GoPro si sente ormai quasi socialmente obbligato a filmare e riprendere le sue imprese, postandole quindi sui social network al fine di immortalarle. La cosiddetta fama virtuale, però, è fragile ed evanescente, anche quando i numeri sono significativi. Per conservare e magari rilanciare quel successo fatto di condivisioni, like, retweet e sottoscrizioni di canali youtube, molti di questi ragazzi si cimentano quindi in iniziative sempre più pericolose.

A Berlino ha preso piede ormai da tempo la folle moda del trainsurfing, che vede persone con una visione diversamente saggia della vita salire sul tetto dei treni, quando si fermano in una stazione, e reggersi in equilibrio quando la corsa riprende come se fossero, appunto, su una tavola da surf. Questo ha causato in più di una circostanza ed evitabilissime tragedie. Appena nel 2014, per esempio, un giovane di diciannove anni è morto, sbalzato via mentre il treno si infilava in un tunnel nei pressi di Schöneberg. Una simile tragedia era successa nel 2010, quando un altro diciannovenne, uno studente danese in vacanza a Berlino, era caduto dal tetto del treno ed era stato investito da un altro treno in corsa, tra le stazioni di Möckernbrücke e Hallesches Tor. Oltre al pericolo di cadere, il train surfing espone anche al rischio di essere folgorati dalle linee elettriche sovrastanti e ovviamente, trattandosi di una pratica illegale, di essere arrestati e subire ripercussioni giudiziarie.