PANEM ET CIRCENSES – Arca d’acqua dolce

© Chrystal Henry

«Questo è il segno dell’alleanza,
che io pongo
tra me e voi
e tra ogni essere vivente
che è con voi
per le generazioni eterne.
Il mio arco pongo sulle nubi
ed esso sarà il segno dell’alleanza
tra me e la terra.
Quando radunerò
le nubi sulla terra
e apparirà l’arco sulle nubi
ricorderò la mia alleanza
che è tra me e voi
e tra ogni essere che vive in ogni carne
e non ci saranno più le acque
per il diluvio, per distruggere ogni carne.
L’arco sarà sulle nubi
e io lo guarderò per ricordare l’alleanza eterna
tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne
che è sulla terra».

Genesi, 9.12

 

Piove anche oggi. Piove sempre. Non amo camminare sotto la pioggia, ho sempre pensato che il sole servisse proprio come lasciapassare per le passeggiate in campagna. Qui a Berlino non devi chiedere permesso al tempo, lui non è invitato alla tua tavola, puoi ben iniziare a banchettare anche senza di lui. Ma per recarsi passeggiando al grande Müggelsee forse è meglio aspettare che almeno non diluvi. Meglio aspettare una leggera schiarita, un varco tra le nubi, l’occhio del ciclone, o, in assoluto, l’arcobaleno.

Il bosco che circonda il lago è sempre umido, il sentiero che costeggia l’acqua, coperto dalle fronde più alte, è sempre più fresco, più scuro, della strada principale. Papere, funghi, cigni e qualche cane a passeggio, sono gli autoctoni abitanti del sottobosco. Se riuscirete a resistere alla tentazione di bere subito una birra all’Ela’s Biergarten, sarete ripagati in seguito, quando troverete il posto giusto dove peccare.

Adoro andare al lago a piedi. Dalla mia casa di Köpenick sono circa 4 km. Costeggio una vecchia fabbrica sventrata e completamente abbandonata, che fa molto Berlino est, attraverso il ponte sulla Salvador-Allende Strasse e svoltando a sinistra sono già nel verde, vicino alle rimessa delle barche a motore. Solo quando sono al lago mi sento “davvero” a Nord. C’è sempre una luce speciale e le poche costruzioni che si possono trovare hanno linee pulite e sagome da mare nordico. Ripensandoci ha ragione Ludo quando dice che nei nostri Nord immaginari c’è sempre l’acqua, tanta acqua. Spesso il mare, con i suoi mercati di pesce, le grandi navi con le reti e i marinai con i baffi e il capello di cerata.

L’apparizione tra gli alberi dell’Arca sulla Sprea è comunque sempre un batticuore. Ogni volta mi dimentico e mi sorprendo di come riescano a sopravvivere, tutte le stagioni, su una chiatta in mezzo al fiume, dove il fiume diventa lago e dove il sole non è mai così generoso. L’arca d’acqua dolce è il mio Nord preferito appena dietro casa. La prima volta che l’ho vista non potevo crederci, non capivo. Era una casa? Una barca? Ma ci vivevano? Si muoveva? Una sorta di festa privata itinerante? Quando capii che poteva, per qualche ora, essere un’esperienza anche mia, l’ho adorata. Amo mangiare, ancora di più bevendo vino o birra (mi adeguo all’habitat), se lo posso fare in un posto evocativo, ancora meglio!

Legno, gabbiani e pace dei sensi. Salvata dalle acque un po’ come quella di Noè, l’Arca ha tutta l’aria dell’intervento divino. Strumento di comunicazione, se non fra cielo e terra (un po’ esagerato), certamente fra terra e acqua, la sua specialità è la trota affumicata con rafano e patate, quale unione perfetta fra terra e acqua dolce!

Potrete trovare, rimanendo in tema, Birra a fiumi e chili di pesce di fiume. L’affumicatoio artigianale direttamente sull’acqua, e i “Reibekuchen” di patate, sono i due must del locale.

Pochi altri posti hanno, a Berlino, un simile mix mistico/naturalistico. Un po’ fiordo, un po’ arca dell’alleanza, un po’ ultimi pescatori sulla terra, un po’ lounge bar, un po’ Ibiza, un po’ baita di montagna.Vi consiglio di venirci all’ora del tramonto in una giornata di sole. Aperto anche tutto l’inverno, meriterebbe certo anche una visita quando il paesaggio diventa ghiacciato ed innevato. Se non volete cimentarvi in una passeggiata troppo lunga, vi consiglio di prendere la S3 da Ostkreuz e di scendere a Friedrichshagen. Fatevi una vasca lungo il corso principale, e seguite le indicazioni per il lago. Fate il sottopassaggio e una volta usciti nel bosco prendete il sentiero di destra e in pochi minuti troverete il piccolo molo dove suonare la campana e richiedere di venir “pescati” a riva dai simpatici chiattaroli.