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Tensioni diplomatiche russo-tedesche: Medvedev paragona Merz a Goebbels, causando indignazione

L’ex leader del Cremlino Dmitry Medvedev ha generato forti reazioni negative tra gli esperti tedeschi di politica estera dopo aver paragonato Friedrich Merz, leader della CDU, al ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels. Attraverso un messaggio pubblicato su Telegram, Medvedev ha affermato che Merz “non è ancora in carica e sta già mentendo come Goebbels”, riferendosi alle dichiarazioni del politico tedesco riguardo una presunta “guerra di aggressione contro l’Europa” condotta dal presidente russo Vladimir Putin.

SPD risponde a Medvedev: “leccapiedi di Putin”

Michael Roth, presidente della commissione Affari esteri del Bundestag ed esponente della SPD, ha risposto con fermezza, definendo Medvedev “il più importante leccapiedi del dittatore Putin”. Roth ha sottolineato come la Germania abbia appreso importanti lezioni dalla “terribile guerra di annientamento” che causò 27 milioni di vittime, ricordando che tra queste vi furono non solo cittadini russi ma anche popolazioni di tutta l’ex Unione Sovietica, “soprattutto in Ucraina e Bielorussia”.

Il presidente della commissione ha ribadito la posizione tedesca: “Non siamo in guerra. Siamo sul terreno del diritto internazionale”. La Germania contemporanea, ha spiegato, sostiene l’inviolabilità dell’integrità territoriale degli Stati, offre assistenza alle popolazioni sotto attacco e promuove i diritti umani a livello globale, principi che “la Russia sta calpestando con la sua guerra criminale contro l’Ucraina”.

Anche Sergey Lagodinsky, eurodeputato dei Verdi, ha commentato la situazione al Tagesspiegel, descrivendo le affermazioni di Medvedev come parte della “retorica disinibita dei media contro la Germania” che “preparano il terreno per la propaganda contro l’Europa”. Ha inoltre offerto una “modesta raccomandazione” a Merz: “Continueremo a perseguire politiche serie senza illusioni e senza farci influenzare dall’asilo di Telegram”.

Friedrich Merz e l’accusa alla Russia: “Guerra contro l’Europa”

Lagodinsky ha precisato che, pur non concordando pienamente con l’affermazione di Merz secondo cui “la Russia sta conducendo una guerra contro l’Europa”, riconosce l’esistenza di “sistematici attacchi ibridi contro l’Europa, una retorica ostile e preparativi per una guerra nel prossimo futuro”.

Nel suo intervento al Bundestag durante il dibattito sulle nuove spese per la difesa, Merz aveva dichiarato che Putin sta conducendo “una guerra contro l’Europa e non solo contro l’integrità territoriale dell’Ucraina”. Secondo il politico della CDU, si tratta “anche di una guerra contro il nostro Paese”, che si manifesta quotidianamente attraverso attacchi alle reti informatiche, distruzione delle linee di rifornimento, attacchi incendiari, omicidi su commissione in territorio tedesco, spionaggio nelle caserme e campagne di disinformazione.

Medvedev ha replicato sostenendo che “questo è esattamente il tipo di guerra che il vostro Paese nazista, Merz, ha condotto contro il nostro Paese nel 1941-1945”. Nel suo messaggio, l’ex presidente russo ha utilizzato il termine dispregiativo “Fritz” per riferirsi ai tedeschi ed ha espresso la speranza che Merz “faccia la stessa fine dei nazisti nel 1945”.

Preoccupazioni tedesche su Trump e gli armamenti statunitensi

Parallelamente, emergono preoccupazioni sulla relazione con gli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dal quotidiano “Süddeutsche Zeitung“, il Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius (SPD) starebbe pianificando consultazioni di crisi sui sistemi d’arma statunitensi, a causa dei dubbi sull’affidabilità del Presidente Donald Trump. L’incontro, che coinvolgerà generali di alto rango, esperti ministeriali e rappresentanti dell’ufficio acquisti, affronterà questioni di sicurezza relative a sistemi d’arma già utilizzati o ordinati dalla Bundeswehr, inclusi i caccia F-35 e la possibilità che essi possano essere in qualche modo compromessi dalle aziende che li hanno sviluppati negli USA.

Un portavoce del ministero ha precisato che “un F-35 non può essere semplicemente spento a distanza”, sottolineando che il programma F-35 rappresenta uno sviluppo congiunto di otto nazioni e non un progetto bilaterale. Nel frattempo, rappresentanti di CDU/CSU e SPD si sono espressi a favore dell’acquisto di armamenti in Europa piuttosto che negli Stati Uniti.

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