10 film su Berlino: gli “imperdibili” del Mitte

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Photo by decafinata

Berlino ha ispirato molto il cinema, nel corso degli anni. Tantissimi film sulla capitale tedesca sono stati infatti girati da diversi registi, che hanno descritto la storia e le mille sfumature della città.


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“Il Mitte” vi presenta una selezione di 10 film su Berlino che ci sono piaciuti particolarmente o che presentano caratteristiche che riteniamo interessanti. Siamo ovviamente consapevoli di aver lasciato fuori diversi titoli altrettanto degni di menzione. Come integrazione, vi rinviamo alla nostra mappa delle pellicole che hanno fatto la storia di Berlino, dove 31 luoghi, in cui sono stati girati altrettanti film, sono segnati sulla mappa con i relativi trailer youtube.

Buona visione!

Il cielo sopra Berlino, Wim Wenders

Indimenticabile capolavoro, coinvolge su più livelli. Visivamente struggente, con le sue visioni in bianco e nero di una Berlino mutata e disorientata come gli angeli che la osservano dall’alto, trova nella poesia di Peter Handke il complemento ideale. Menzione speciale per il bellissimo cameo di Nick Cave, che canta “From her to eternity”.

Le vite degli altri, Florian Henckel von Donnersmarck

Un film lucidissimo sui metodi orwelliani della Stasi, la famigerata polizia segreta della DDR. Ambientato quasi “orwellianamente” nel 1984, a Berlino est, riesce a rendere appieno la claustrofobica atmosfera di un sistema che ha segnato irreversibilmente non solo la vita, ma anche la psicologia di chi è vissuto in quegli anni. Il film, tuttavia, non perde la fiducia nell’umanità e nel riscatto della volontà.

Victoria, Sebastian Schipper

Film uscito nel 2015, “Victoria” si qualifica innanzitutto per il fatto di essere stato girato in un unico piano sequenza di 140 minuti, cosa che ha attirato dall’inizio l’attenzione di molti registi o studiosi di cinema. La trama descrive le scorribande notturne di una ragazza spagnola, che a Berlino incontra degli sconosciuti fuori da un club e vaga con loro per le strade della città, fino a quando gli eventi non prendono una piega inaspettata.

La Caduta, Oliver Hirschbiegel
Straordinaria prova d’attore di Bruno Ganz, su cui si regge tutto il film. L’attore svizzero offre una versione di Adolf Hitler che rasenta la perfezione. Il film parla delle fasi finali della sconfitta della Germania durante il secondo conflitto mondiale e della parabola discendente del dittatore nazista, sconfitto e sempre più squilibrato nel suo bunker di Berlino.

Christiane F., noi i ragazzi dello zoo di Berlino, Uli Edel

Un classico della poetica della lost generation. Questo film, ambientato nella seconda metà degli anni settanta, racconta la storia di Christiane F., giovanissima tossicodipendente di Berlino ovest. Stazioni della metro, tra cui ovviamente “Bahnhof Zoo”, discoteche, cupi palazzi di periferia e piazze di spaccio sono lo scenario in cui si muovono Christiane e i suoi amici, tutti preadolescenti dalla vita rovinata. Si segnala la splendida colonna sonora di David Bowie, che compare anche in un cameo.

Good Bye, Lenin!, Wolfgang Becker

Una donna fedelissima alla Repubblica Democratica Tedesca entra in coma e si sveglia dopo la caduta del Muro. I familiari, per evitare alla convalescente un trauma che a detta dei medici potrebbe risultarle fatale, simulano che nulla sia cambiato e ricreano il mondo della DDR all’interno della sua stanza. “Goodbye Lenin” è una storia agrodolce che gioca sull’ostalgie e sulle cesure generazionali.

Cabaret, Bob Fosse

Sembra un film allegro, ma sotto la patina dei lustrini e delle belle canzoni, questo musical ispirato ai racconti berlinesi di Christopher Isherwood ha uno sfondo molto triste. Attraverso gli occhi e le esperienze della cantante Sally, racconta infatti il passaggio dall’euforica e fragile bohème di Weimar all’avvento del nazismo e dei suoi demoni. Il film ha conquistato otto Oscar, incluso quello per la migliore attrice protagonista, vinto da un’eccezionale Liza Minnelli.

Das Cabinet des Dr.Caligari, Robert Wiene

Girato a Berlino negli studi Lixie di Weißensee, questo film muto del 1920 è un capolavoro del cinema espressionista tedesco. Unico nel suo genere, anticipa temi inconcepibili per l’epoca, come il superamento del limite tra allucinazione e realtà e soprattutto l’espediente narrativo del colpo di scena. Le scenografie oblique e angoscianti sono ispirate alla pittura di Kirchner e continuano a influenzare anche oggi un certo tipo di sensibilità “gotica”.

Berlin Alexanderplatz, Rainer Werner Fassbinder

Opera monumentale di Fassbinder in quattordici episodi, tratta dall’omonimo romanzo di Alfred Döblin. Ambientato a Berlino nel 1928, il film racconta la storia di Franz Biberkopf, ex detenuto del carcere di Tegel. Intenzionato a rifarsi una vita, Biberkopf finisce però per autodistruggersi. Lo stesso succederà alla Germania, destinata a degenerare tra sogni infranti ed emergenze sociali, fino al tragico epilogo dell’ascesa del nazismo.

Hedwig and the Angry Inch, John Cameron Mitchell

Hänsel è un giovane che vive a Berlino est, tenta di cambiare sesso per espatriare con un militare americano, l’operazione riesce male e approda negli Stati Uniti con un “angry inch” e il nome della madre, Hedwig. Condannata a una tragica profondità e ad assistere all’ascesa del suo ragazzo, divenuto una rockstar grazie ai pezzi che le ha rubato, Hedwig ne passerà tante prima di consegnarsi alla sua vera identità. Struggente.

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